Il sindaco di Arezzo adddestrerà i 7th Cavalry Regiment contro gli indiani a Little Big Horn . Ossia i vigili urbani vincono ogni guerra quando non danno retta a Ghinelli
Se sognassi, sognerei: il sindaco di Arezzo andrà in America ad addestrare il glorioso, però malconcio, 7th Cavalry Regiment nell’attività di polizia e nella lotta contro gli indiani. Il suo concorrente era un misconosciuto generale di cognome Custer. Il quale mandò contro gli indiani un unico battaglione che, essendo uno di numero, non poteva fare la differenza contro duemila pellerossa. Tutti infuriati in sella contro un pugno di soldati appiedati. Il nostro primo cittadino ha surclassato il generale Custer , grazie al mirabile ingegno strategico espresso in una frase che non entrerà nella Storia. Da sveglio, desterei l’attenzione su questa frase ( pronunciata davvero dal sindaco) che ha ottenuto una sonora smentita a posteriori dall’ordinaria attività messa in campo dalla Polizia Municipale.
Quella detta dal sindaco il 29 settembre scorso : una multa in più non farebbe la differenza. Quel giorno era adunato il Consiglio Comunale e l’ingegnere disse ciò che un capo interpellato dalla beduina opposizione potesse dire insensatamente sulla sorte della guerra ingaggiata dal Comune nel sottopasso di via Vittorio Veneto. Una guerra senza quartiere contro un nemico implacabile: le selvagge incursioni ciclistiche cagione di possibili traumatismi a danno dei pedoni. Appiedati come i soldati appiedati di Custer.
Quella frase carismatica, “una multa in più non farebbe la differenza” (come un unico battaglione non poteva fare la differenza contro un numero soverchiante di indiani) non si può dire che regga il confronto con la prova dei fatti offerta a posteriori dalla cronaca cittadina. Tant’è che però fu enormemente apprezzata in tutto il suo disarmante valore sia ad Arezzo (purtroppo nella realtà) ma soprattutto in America ( ma qui per scherzo), dove lo Stato Maggiore del 7th Cavalry Regiment la valutò non d’ordinaria amministrazione, in vista di una rivincita contro i pellerossa che i soldati blu vogliono avere in una località chiamata Little Big Horn.
Anche tutta Arezzo rimase entusiasticamente colpita del suo sindaco stratega. E ripercussioni ve ne saranno anche nella città in cui governa il futuro comandante del 7th Cavalry Regiment americano. E, infatti, stante una non confermata voce di Palazzo, alla proposizione sindacale ““una multa in più non farebbe la differenza”, sarà intitolata una via o una piazza. Forse, addirittura, un monumento, tipo arco di trionfo. Altri, probabilmente meglio informati, invece dicono che sarà collocata di diritto accanto alla celeberrima frase cinematografica “Ciò che facciamo nel tempo riecheggia nell’Eternità” (cit. da Il Gladiatore). Ma quest’ultima è l’ipotesi più ambigua. La meno quotata di altre poiché il sindaco sconta la concorrenza in campo cinematografico del suo capo in seconda: l’ aitante vicesindaco G.F. Gamurrini. Dice il gossip che sarà sua la parte che fu di Russel Crowe ne Il Gladiatore, se sarà girato il remake di questo film durante la prossima edizione di Back in Time. D’altra parte è un fatto che l’aiutante in campo del sindaco abbia un conquistato un posto d’onore nella mitologia della nuova amministrazione comunale con la maldestrissima azione inizialmente posta in essere nel sottopasso di via Vittorio Veneto. La leggendaria collocazione degli archetti metallici messi ad una distanza tale da non importunare i ciclisti pirata ma da interdire il passo ai portatori di handicap.
Il Pentagono, intanto, non sembra interessato, neanche a titolo di pura informazione, di conoscere gli esiti positivi ottenuti dalla Polizia Municipale del Comune di Arezzo sul fronte della guerra contro le scorrerie ciclistiche nel tunnel abilitato al transito appiedato. Effetti positivi ottenuti non dando retta alla strategia del sindaco, secondo il quale “una multa in più non farebbe la differenza”, ma applicando sistematicamente un esercito di contravvenzioni, con tanto di raffiche e tanto di posti di blocco nel sottopasso di via Vittorio Veneto. Bè, se il 7th Cavalry Regiment vuole a tutti i costi Ghinelli …che se lo prenda ma resta il fatto che se i vigili urbani non danno retta al sindaco vincono ogni guerra.
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