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venerdì, Aprile 19, 2024
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Vengo anch’io: no tu no!

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Il vecchio tormentone caro a Jannacci è diventato il leitmotiv, tutto dedicato ai tifosi amaranto, che è arrivato fin da giovedi mattina da Pisa sulla questione dei biglietti per la trasferta, attesa e sentita, per il ritorno dei play-off.

La faccenda fa venire un certo bruciore di stomaco in assoluto, ma rasenta la colica se si rammenta quando avvenuto tra venerdi e martedi scorsi in occasione della prima puntata di questa semifinale di spareggio promozione.

Breve riassunto: Arezzo e Pisa si apprestano a disputare una partita importantissima e molto sentita.
In città c’è fibrillazione e come apre la prevendita lunghe file di appassionati della prima e dell’ultima ora si schierano davanti ai botteghini.

Da Pisa si fiondano sulla vendita on-line e infischiandosene di regole e correttezza cominciano ad acquistare anche biglietti di curva sud e tribuna.
Ticket-one se ne accorge ( colpevole comunque di non aver inserito adeguati filtri ) e blocca la vendita informatica.
La soluzione è quella di annullare i biglietti ( oppure, dico io, di far entrare i pisani nel settore dove hanno acquistato il biglietto…) .

La richiesta è elevatissima sia da Pisa che da Arezzo.
Si chiede a gran voce che il sindaco conceda la possibilità di aumentare i posti in curva sud mentre Lega e amministrazione della città della torre spingono per avere più disponibilità nel settore ospiti.

Il sindaco Ghinelli tentenna, va per sopralluoghi e poi concede il “gentleman agreement”: più posti per loro e più posti per noi con garanzia dichiarata di reciprocità; ovvero se ad Arezzo arrivano 1300 pisani all’Arena Garibaldi si concederanno 1300 tagliandi ai supporters amaranto.

Da subito c’è qualcuno che sospetta che il concetto di reciprocità in terra nerazzurra, con la smania di vincere questo campionato che hanno da quelle parti, non sia lo stesso che abbiamo noi e che è sancito nei vocabolari.

Siccome poi il vecchio Andreotti aveva spesso ragione si dimostra anche in questa circostanza che a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca.
Da giovedì mattina le richieste di ampliamento del settore ospiti rimangono senza risposta.

La Lega, solerte nel sollecitare il nostro primo cittadino tace ( ma va..) , il sindaco di Pisa fischietta indifferente in piazza dei miracoli e mentre monta la rabbia e si prospettano partenza senza ticket con le prevedibili complicazioni per l’ordine pubblico, il nostro più alto rappresentante che fa ?
Tace e implicitamente acconsente allo scempio morale.

Intendiamoci, non si vuol qui sostenere che una partita di calcio sia il principale dei problemi che l’amministrazione di palazzo Cavallo deve affrontare, ma c’è anche un sentimento di amor proprio civico, un elementare senso di giustizia che sono qui calpestati con una indifferenza che da parte avversa non ci fa specie, ma da parte aretina ci affligge e dispiace.

Da qui al fischio di inizio le ore scorrono veloci ma forse ancora c’è il modo di battere il pugno sul tavolo e pretendere il rispetto dei patti.

Si smuova il sindaco e si faccia sentire, per sé e per la città tutta!
E se non viene ascoltato almeno scopra pubblicamente gli altarini confezionati dall’ineffabile Ghirelli (legapro) con quelli di Pisa , sempre che davvero la garanzia sventolata a giustificazione dell’invasione ospite ( ammesso da un tifoso sul blog che sono entrati in ben più che 1300 con biglietti fotocopiati)

O vogliamo pensare ad un fraintendimento con i pisani che ci volevano offrire invece che posti in curva una grigliata di pesce alla foce dell’Arno…?

Paolo Galletti

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