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venerdì, Marzo 29, 2024
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Anziana truffata di 4.300 euro da due giovani e un minorenne

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Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Levane, coordinati dalla Compagnia di San Giovanni Valdarno, hanno arrestato in flagranza un ragazzo ventenne e una ragazza ventiduenne di origine campana, insieme a un sedicenne.
Questi si erano appena resi responsabili di una truffa ai danni di un’anziana.

Le modalità purtroppo sono sempre le stesse: l’anziana signora viene contattata telefonicamente da un sedicente Carabiniere che la informa di un grave incidente stradale. Il figlio avrebbe investito una persona e potrebbe finire in carcere.
Per evitare conseguenze penali, le viene richiesto di pagare l’avvocato che si trova già in Tribunale con il figlio, a cui aveva già anticipato 3.500 euro.

Di conseguenza, le viene chiesto di recuperare tutti i soldi che ha in casa, compresi oggetti in oro, da consegnare immediatamente a delle persone che sarebbero arrivate presso il suo domicilio.
Questo avrebbe consentito di consegnarli all’avvocato e evitare l’arresto del figlio.
Presa dal panico, la donna raccoglie tutti i suoi risparmi, pari a €4.300,00, che custodisce in casa e li consegna a dei giovani che poco dopo si presentano presso l’abitazione.

L’anziana, dopo l’accaduto, racconta subito tutto alla vicina di casa, la quale le fa capire di essere stata truffata.
Successivamente, contatta i Carabinieri di San Giovanni Valdarno, i quali, basandosi sugli elementi forniti dalla vittima e grazie alla videosorveglianza cittadina e ai lettori di targhe, dirigono i servizi già predisposti per il controllo del territorio.
Questi riescono a intercettare l’autovettura con i giovani, bloccandoli nel comune di Montevarchi.

La successiva perquisizione dei tre truffatori e della loro auto consente di recuperare l’intera somma sottratta, che viene restituita all’anziana.
I due arrestati, dopo le formalità di rito, rimangono sotto la custodia dei Carabinieri, e questa mattina sarà celebrato il processo presso il Tribunale di Arezzo.
Il minore è stato affidato ai genitori e denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria Minorile di Firenze.

Le raccomandazioni dei Carabinieri

Gli autori di truffe, come in questo caso, cercano di tenere il più possibile la vittima al telefono, impedendole di fatto di confrontarsi con parenti e conoscenti e facendo tutto il possibile per ottenere la consegna immediata di quanto richiesto.

Cogliamo l’occasione per invitare le persone a diffidare di chi chiama al telefono, qualificandosi come appartenente alle Forze dell’Ordine e richiedendo somme in denaro o oggetti preziosi per evitare guai giudiziari. Nel nostro ordinamento, tali modalità non sono previste.

I cittadini, in questi casi, devono chiudere immediatamente la conversazione e chiamare il 112 per allertare le Forze dell’Ordine.

In sintesi, cogliamo l’occasione per ricordare ai lettori che le Forze di Polizia:

Operano di norma in coppia, in divisa e con vetture di servizio;
Agiscono in borghese solo in alcune zone e per operazioni specifiche;
Possono svolgere anche servizio di vigilanza e prevenzione in motocicletta o a piedi.
Prima di decidere se aprire o meno la propria porta di casa a chi si presenta come rappresentante delle Forze dell’Ordine, è opportuno:

Controllare se in strada è parcheggiata l’autovettura di servizio;
Comprendere bene il motivo della visita;
Controllare con attenzione il tesserino di riconoscimento;
Osservare, per quanto possibile, i dettagli della divisa e degli accessori.

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