L’Ortica lo aveva già previsto (Quel pasticcio della festa di fine anno ad Arezzo)
ma ora i petardi che Mauro Valenti ha lanciato dall’Africa, dove si è rifugiato dopo la sconfitta al bando per l’assegnazione della festa di fine anno, sono arrivati anche in consiglio comunale.
Addirittura Federico Scapecchi, assessore alle politiche giovanili, è chiamato in causa dal Valenti per sospetta imparzialità, minaccia azioni legali.
Ma cosa aveva proposto Mauro Valenti per la festa di Capodanno dove è stato stanziato un budget di 45.000 euro?
Sicuramente un programma all’insegna delle novità, e perché no, sicuramente anticipatrici e moderne come ha sempre fatto con Arezzo Wave.
Si partiva dalle 10,00 alle 23,20 con tre grandi tapis Roulant professionali e supervisionati dove si marciava verso il 2024 all’ insegna di uno stile di vita sano e solidale in quanto ad ogni chilometro ci sarebbe stata una donazione al Calcit.
Dalle 20,30 sarebbero stati proiettati i migliori video dei concerti e le immagini di Arezzowave con lo scopo di far rivivere agli aretini i migliori momenti della loro vita musicale.
Entravano poi i ragazzi del concorso music school che ha coinvolto 16.000 studenti di tutte le scuole medie superiori, in collaborazione con l’ufficio scolastico provinciale di Arezzo. Giovani che suonano indie spaziando dall’elettronica al jazz, seguiti sul palco da The Ricover band con l’obiettivo di coinvolgere gli studenti e farli sentire protagonisti della festa.
Sara Nocciolini ci avrebbe traghettato all’anno nuovo con il canonico brindisi di Capodanno.
E poi grande festa con i CACAO MENTAL, sì, quelli che hanno introdotto la canzone di Jovanotti FIESTA, con sonorità Sud Americane e i caldi ritmi della Cumbia, musica del Perù.
Ma mentre scriviamo i “botti” tra Valenti e Scapecchi si fanno più assordanti e l’Ortica ve li sta presentando in diretta un po’ allibita.
A questo punto a risolvere la situazione è restato, tra i due, un incontro di wrestling, sperando in ogni caso che la buona musica faccia sempre parte di questa città.
Noi andiamo a ripararci in un rifugio più sicuro.
