Palazzo Carbonati è una storia infinita che sembra non trovi mai una soluzione definitiva. Da oltre 14 anni l’immobile va all’asta pubblica, ci sono abboccamenti, molti interessamenti, qualche controproposta ma poi nessuno si fa avanti per l’acquisto di questo prestigioso palazzo situato nel centro storico di Arezzo.
L’edificio in questione fu edificato da messer Simonetto di Francesco dei Carbonati intorno al 1550.
Costruito con un’architettura semplice, armoniosa, in autentico stile toscano, ha al suo interno un giardino di quasi 800 metri quadrati.
Una vera chicca in una posizione del centro storico aretino davvero invidiabile.
Personalmente ho un’idea che accarezzo da molti anni su questo edificio: Arezzo è a tutti gli effetti la Patria della Musica, nelle nostre terre è nato Guido d’Arezzo, l’ideatore della moderna notazione musicale.
L’idea sarebbe quella di rinunciare, da parte dell’amministrazione comunale che è proprietaria dell’ immobile, a vendere Palazzo Carbonati e recuperare, con un progetto significativo e importante, tutta l’area per realizzarci un Museo degli strumenti musicali ed una Università della Musica.
Un’Università della Musica di respiro internazionale, frequentata e seguita da docenti e studenti provenienti da tutto il mondo, con i vari corsi accademici di musica classica, lirica, moderna, contemporanea, elettronica e tutte le varie derivazioni dell’infinito mondo sonoro. E poi la realizzazione di un museo interamente dedicato agli strumenti musicali che hanno attraversato la storia dell’uomo nei secoli.
In Italia non sono molti i musei di strumenti musicali, e realizzarne uno nella Città della Musica sarebbe semplicemente fantastico.
Palazzo Carbonati tornerà all’asta a fine dicembre.
Se per l’ennesima volta l’asta dovesse andare deserta, io un pensierino su questa opportunità ce lo farei.
Più o meno così, pensò di fare del suo palazzo senese in via di Città – il 22 novembre 1932, giorno di Santa Cecilia – il conte Guido Chigi-Saracini, e così nacque l’Accademia Musicale Chigiana.
Un bel pensare fu anche quello degli Amici della Musica di Arezzo, quando nel 1952 invitarono Arturo Benedetti Michelangeli a tenere qua i suoi corsi di perfezionamento, corsi che si protrassero fino al 1965.
Poi, poco o niente per una crescita culturale della città e ai giorni nostri: mercato!, “e dove incomincia il mercato, ivi incomincia lo strepito dei grandi commedianti e il ronzìo delle mosche velenose.” (Friedrich Nietzsche «Così parlò Zarathustra»)
tadalafil 20mg canada
Palazzo Carbonati: la soluzione è a portata di mano – AREZZO NEWS – L'Ortica notizie pungenti