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sabato, Marzo 30, 2024
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Il cibo reale

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Pappa reale, polline, proponi, miele sono alimenti offerti dalle api, che noi Umani portiamo via da un alveare, nido naturale delle api.
Ogni alveare è in grado di ospitare circa 50.000 api.

All’interno dell’alveare troviamo una netta suddivisione delle api in differenti caste: api operaie, ape regina e fuchi.
Le api operaie hanno specifici compiti e sono sterili.
I fuchi sono le api maschi, che muoiono subito dopo aver fecondato la regina.
Solo la regina può generare la vita in un alveare.
Viene uccisa quando non e’ in grado di deporre nuove uova.

Un’ape vive nel periodo estivo attorno a 40 giorni, nel periodo autunno – inverno circa 120 giorni.
La vita di un alveare si svolge nel favo.
Il favo è un raggruppamento di celle esagonali a base di cera d’api costruito dalle api nel loro nido per contenere le larve della covata e per immagazzinare miele e polline.
L’arnia è il ricovero artificiale dove vive la colonia di api domestiche, Apis mellifera.

Nel miele, propoli, polline, pappa reale sono presenti vari nutrenti, non solo glucosio e fruttosio.
Questi doni delle api contengono ESOSOMI : nano particelle che hanno al loro interno sopratutto microRNA cioè acidi nucleici in grado di agire con azione positiva sulle cellule umane.
In particolare questi preziosi microRNA sono contenuti nella pappa reale.

La pappa reale è un prodotto della secrezione delle ghiandole cefaliche delle api nutrici. La regina fecondata dai fuchi depone migliaia di uova dalle quali nascono le larve, collocate in specifiche celle esagonali del favo.
Queste larve “mangiano” per i primi 2-3 giorni la pappa reale preparata dalle api nutrici. Ma solo una larva continuerà a mangiare la pappa reale per tutta la sua vita.
Essa sarà la regina fertile in grado di generare la vita nell’alveare.

La pappa reale crea le caste nell’alveare.
Le larve che si nutrono solo alcuni giorni di pappa reale saranno operaie.
Sono più piccole ed hanno una durata più breve della loro vita ridiretto alla regina, che si nutre con pappa reale per tutta la sua vita.

Le api operaie e l’ape regina hanno lo stesso DNA, genotipo, ma hanno aspetto e caratteristiche del tutto diverse, fenotipo.
Succede che i nutrienti, i microRNA, gli esosomi della pappa reale esercitano una modulazione positiva sul DNA, che farà la differenza tra ape regina e api operaie.
L’azione dei microRNA contenuti negli esosomi della pappa reale e’ stata studiata anche sulle cellule staminali umane evidenziando una azione positiva.

Le cellule staminali sono le cellule madri di altre cellule.
Il corpo umano per non morire si deve rinnovare ogni giorno attraverso le cellule staminali.
Il miele, polline, propoli contengo in dosi diverse esosomi derivati dai fiori.
La più attuale ricerca scientifica sta offrendo una spiegazione alle tradizioni popolari che hanno vissuto con grande rispetto i doni alimentari delle api.

La Natura: fiori, api, umani, uniti interconnessi, nella loro vita biologica.
Un mistero.

 

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Dott. Pierluigi Rossi
Dott. Pierluigi Rossi
Laureato in Medicina Chirurgia è Specialista in Scienza della Alimentazione, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva. E’ stato Primario presso la ASL di Arezzo, Servizio Sanitario della Toscana, per 22 anni, Direttore della U.O. Direzione Sanitaria della stessa ASL, dove ha creato e diretto Ambulatorio di Nutrizione Clinica. Docente dal 1995 al 2009 di Scienza della Alimentazione presso la Università degli Studi di Siena. Docente (a.c.) presso la Università degli Studi di Bologna. E’ autore di un considerevole numero di ricerche scientifiche pubblicate in riviste italiane ed internazionali. Autore di libri. Ha fondato la Scuola di Alimentazione Consapevole, dirige e insegna in Master e Corsi di Nutrizione Clinica a medici, biologi, farmacisti e personale sanitario in molte città italiane e all’estero. Ha elaborato il Metodo Molecolare (Dieta Molecolare) che supera il calcolo giornaliero delle Calorie, considerato un artefatto scientifico perché il corpo umano utilizza per il suo lavoro metabolico solo energia chimica (ATP) e non certo il calore.

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