Nella celeberrima saga fantasy di Tolkien, con lame e coltelli si affettavano orchi e troll.
Ad Arezzo invece, l’acciaio barbarico alla Conan serve per affettare …le torte.
Ma non c’è un lieto fine, anzi…
Si parla di un noto locale gestito da nota azienda; durante la prenotazione per una festa di compleanno con circa una ventina di persone invitate, viene scelto il menu e trovato l’accordo sul prezzo.
Il cliente decide che, conoscendo i gusti degli invitati, il dolce preferirebbe portarlo lui, confezionato da una pasticceria.
Alla richiesta, più che legittima, il gestore dice: va bene, ma per tagliare la torta ci vogliono due euro a persona.
C’è da dire che Il presupposto pone il ristoratore come responsabile della salubrità degli ingredienti che offre ai suoi clienti, e risponde personalmente in caso di problemi come le intossicazioni alimentari.
Per questa ragione, nel caso in cui accettasse di farvi portare una torta fatta fuori dal suo locale, ha l’obbligo di verificare che rispetti tutti gli standard di sicurezza alimentare stabiliti dal protocollo HACCP.
Inoltre il “diritto di taglio” con un costo aggiuntivo è facoltativo.
C’è da dire che apponendo due euro a fetta, quindi 40 euro extra sul costo concordato, il ristoratore aretino ha fatto due autogoal.
Uno, è quello di aver reso una scortesia agli avventori, i quali sicuramente non potranno che dire male della cosa, portando una pubblicità negativa.
Due, l’organizzatore del compleanno ha disdetto l’evento, di fatto facendo perdere 20 clienti al locale.
Un danno sia economico che di immagine, poiché sicuramente ci sarà un altro ristoratore che, accertate le regole sanitarie, non farà pagare il taglio al gruppo di persone.
Era davvero necessario caricare un extra per un’operazione che poteva essere fatta gratis per cortesia ?
Il guadagno sulla festa c’era comunque, e magari tra le venti persone qualcuna sarebbbe tornata per altre cene.
In questo modo, ha perso tutto.
Non pensiamo che tagliare una torta, operazione che porta via poco tempo, sia un servizio da non offrire, magari come “regalo di compleanno”.
Il commercio è commercio, ma il servizio e la soddisfazione del cliente, che poteva essere agevolato a costo zero, vale più di tutto.
E dire che il noto imprenditore della ristorazione non ha bisogno di queste cose, poiché guadagna già molto con la sua attività.
Meditate gente, meditate.