23.3 C
Comune di Arezzo
sabato, Marzo 30, 2024
HomeProvocazioniLa Cena del Maccherone a Porta Crucifera

La Cena del Maccherone a Porta Crucifera

Commenti ai fatti

-

Ci sono storie che valgono da sole una vittoria.
Quella dei maccheroni di Giulia per Porta Crucifera è una di queste.

Giulia ha oggi la bella età di 92 anni ma il suo entusiasmo è sempre contagioso.
Artefice della cena propiziatoria di maccheroni a Porta Crucifera prima dello svolgimento del Saracino, oggi aiutata da tante quartieriste, come ci dice Tiziana, rinnova ogni anno una tradizione di popolo, stirando i maccheroni nei tavolini di piazza San Niccolò.
C’è una bella storia trentennale dietro, raccontata anche da una sequenza fotografica di Alberto Santini e Maurizio Sbragi.

Certo, come dice Tiziana, prima bastavano 50 uova, ora siamo arrivati a 1080 uova impastati.

E pensare che tutto è cominciato quando Giulia disse:

“Pigliate un tavolo e apparecchiate che i maccheroni ve li faccio io.”

E poi non ha più smesso.

2 Commenti

  1. Solamente in Colcitrone poteva fondarsi e perpetuarsi una così ghiotta tradizione, con la Giulia gran sacerdotessa!

    Ma (a imitazione dell’araldo, certamente in tema), le Autorità – specifico?: Rettore, Comandante la P.M., Sindaco, Questore, Prefetto – si mostrano disattente ai cambiamenti e avviene che molti, specialmente giovani, non siano più esseri di stomaco forte.

    Tant’è che nella “serata dei maccheroni”, notte tra martedì e mercoledì, in via San Niccolò, alla porta contrassegnata dal numero civico 16 una persona ha emesso per terra il contenuto del suo stomaco, obiettivamente maccheroni al sugo scuriti dai tannini del vino.
    Se non di stomaco, almeno di viscere dev’essere stato debole chi, alla porta del numero civico 24 di detta via, ha espulso il contenuto del suo intestino retto.
    In questo caso è stato ovviamente più difficile risalire alla natura del materiale espulso, ma una certa particolare sensazione olfattiva ha fatto pensare che a monte non ci sia certo stato un piatto di crudités e acqua minerale.

    A mo’ di certe trasmissioni culturali che al termine consigliano due o tre libri, mi permetto d’indicare la lettura, o rilettura, de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” del celebre Pellegrino Artusi, e segnatamente la particolare “Appendice per gli stomachi deboli”.

    Sono persuaso che le tante e gravi ‘cadute di stile’ in cui la città incappa nei giorni del Saracino diminuiranno.

  2. Già già, la cena propiziatoria di un tempo è divenuta una sagra di due settimane con gli immancabili ed infestanti dj-set fino a tarda notte e gli ormai consueti coma etilici.
    i danni collaterali sono evidenti ma niente paura sarà sicuramente già in cantiere una fondazione alle deiezioni.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Luciano Petrai
Luciano Petrai
Di professione “curioso”, ha attraversato negli anni ’80 le speranze ecologiste collaborando attivamente con gli Amici della Terra – Italia. Ha cavalcato le delusioni politiche e sociali attraverso una buona dose di auto-ironia e di sarcasmo. Attualmente fa parte della redazione del periodico “Essere” ed esprime note e lazzi in una frequentata pagina facebook . Ed ora l’esperienza ne “L’ortica” per continuare a pungere divertendosi.

Sostieni L'Ortica

Un gesto per coltivare l'informazione libera e di qualità.
Sostenere l'Ortica significa dare valore al giornalismo indipendente, alla ricerca della verità e alla voce della società.
Con una donazione annuale, puoi contribuire concretamente al nostro impegno nel fornire notizie senza condizionamenti.
Ogni piccolo sostegno conta: unisciti a noi nella nostra missione per un'informazione libera e imparziale.
Grazie per il tuo sostegno prezioso.
Dona con Paypal

Dello stesso autore

- Advertisment -