Chi, se non Arezzo, poteva ospitare Il Capodanno dell’Annunciazione, introdotto dalla regione Toscana per ricordare che l’anno civile in Toscana iniziava il 25 marzo e che tale tradizione rimase fino al 1749, fino al decreto del granduca Francesco III di Lorena che uniformava l’inizio dell’anno a quanto già accadeva nel resto d’Europa fino dal 1582.
Così, dopo i mesi anticipati della città del Natale gli aretini festeggeranno anticipatamente anche capodanno.
Per la verità il programma da venerdì 24 a domenica 26 marzo è intenso e non privo di interesse.
Certo, le battute si sprecano, ma in fondo agli aretini basta parlare di feste che si rabboniscono subito.
Qualcuno insinua che il sindaco, visti i suoi rapporti americani, vorrebbe portare ad Arezzo anche la “Festa del Ringraziamento”, quella che gli Stati Uniti celebrano a novembre portando in tavola un tacchino.
Ma sembra che la vice-sindaca non sia d’accordo, forse per la fine che fa il tacchino!
(questa la capite dopo)