Durante i servizi mirati alla prevenzione ed alla repressione dei furti i Carabinieri valdarnesi, hanno denunciato, un uomo e una donna, rispettivamente per furto ed uso indebito di carte di pagamenti l’uno, e per truffa l’altra.
Proprio una settimana fa era scattata un’altra denuncia, per eventi risalenti allo scorso mese di Ottobre.
Nel primo caso, avviate le indagini, in seguito ad una vera e propria raffica di furti perpetrata, perlopiù nel corso dello scorso mese di Novembre, a danno di privati e di vari pubblici esercizi del centro storico.
In un caso, il malvivente è salito su un pullman e approfittando della distrazione dell’autista, si è impossessato del suo borsello contenente 2 telefoni cellulari, documenti, contante per 150 euro e una carta di credito, con cui successivamente, come ricostruito dai Carabinieri di Montevarchi, ha eseguito prelievi per ulteriori 100 euro.
Il cerchio si è chiuso intorno ad un sospetto, un pregiudicato già noto per svariati precedenti in tema di reati contro il patrimonio, e proprio per questo genere di furti, incastrato dalle dichiarazioni dei testimoni.
L’uomo è stato così deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per furto aggravato continuato ed uso illecito di carta di pagamento.
Nel secondo caso, invece, hanno operato i Carabinieri della Stazione di Levane che hanno inferto un ennesimo colpo al fenomeno delle truffe online.
Stavolta però è andata male alla presunta truffatrice, cittadina italiana.
Dopo una serie di accurati accertamenti elettronici e bancari, infatti, gli investigatori hanno ricostruito come la donna, nelle scorse settimane, avesse pubblicato un annuncio su una nota piattaforma di vendite online, proponendo la cessione di uno smartphone di ultimissima generazione, ad un prezzo particolarmente allettante.
La donna, dopo aver preso contatti con la vittima di turno, era riuscita a convincerla ad accreditare la somma pattuita – poco meno di 500 Euro – sul suo conto corrente, salvo poi scomparire nel nulla, facendo perdere traccia di sé, e dello smartphone, che ovviamente non è mai giunto a destinazione.
La donna, identificata dai Carabinieri di Levane, è stata così deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per truffa aggravata.