Ne avevamo già parlato qui su l’Ortica
(Se è un orso a ricordarci cosa è il sogno della libertà)
di M49, l’orso che era riuscito a scalare una barriera elettrica di 7.000 volt e alta quattro metri, pur di raggiungere il suo sogno di libertà.
A distanza di due mesi di M49 non c’è traccia, nonostante la caccia spietata e le ordinanze di morte (poi sconfessate dal ministro dell’Ambiente Costa) di amministratori cow-boys dal fucile facile.
Oggi si apre la caccia e per M49 sarà ancora più difficile trovare rifugi per proteggere la propria latitanza, anche se ha dimostrato una grande abilità a tenersi nascosto.
Ha evitato anche di seguire la propria natura diventando quasi vegetariano, cibandosi di bacche e frutti abbondanti in Trentino e forse rifugiato in qualche grotta in attesa di tempi migliori.
Il governatore Fugatti, che lo aveva condannato a morte lo ha chiamato Papillon, il famoso evaso dall’Isola del Diavolo, dimenticando che anche lui, come M49 era stato condannato per un delitto mai commesso.
Intanto al Casteller, la Guantanamo degli orsi, sono iniziati i lavori di adeguamento del recinto per prevenire ulteriori fughe.
Ora gli esperti dicono che M49 dovrà affrontare la prova più difficile.
Si avvicina, infatti, la stagione degli amori quando gli ormoni impazziscono e fanno perdere la ragione.
E’ successo anche a molti uomini famosi.
Si pensa, quindi, di utilizzare qualche orsa civetta, fornita di radiocollare, per poter individuare la posizione del ricercato.
Noi speriamo che M49 sappia resistere anche a questa dura prova e riesca a trovare una brava e seria orsacchiotta che ama la libertà come lui, che trovi un ambiente favorevole e mandi in culo quegli sciocchi umani che vorrebbero recingere l’innato desiderio di libertà.
“LIBERTÀ VA’ CERCANDO CH’È SÌ CARA COME SA CHI PER LEI VITA RIFIUTA”
(DANTE ALIGHIERI)
Continua la tua fuga M49, fallo anche per noi, per farci continuare a sognare.