Nel giorno del “closing”,parola che fa tanto figo ma che vuol dire solo conclusione e che porterà Bancaetruria e le altre due “good bank” ( ma parla come mangi) sotto il definitivo controllo di Ubi, scoppia la bufera sulla Boschi per una frase nel libro di De Bortoli che dice: Nel 2015 l’ex ministra delle riforme chiese a Unicredit di comprare Banca Etruria.
Insomma, l’ex ministra, poi sottosegretaria, domani chissà, si, quella di Laterina di Arezzo che però ad Arezzo non può venire perché la aspettano da tempo alcune centinaia di persone travestite da obbligazioni subordinate, dicevo, l’ex ministra rischia di averla combinata proprio grossa se avesse mentito in Parlamento.
Così Arezzo continua ad essere nominata nelle cronache nazionali.
Non era questo lo scopo dell’assessore Comanducci quando diceva che il Comune avrebbe investito in una campagna promozionale per far conoscere la città.
No, perché Arezzo non meritava una simile fine, additata come un covo di massoni imbelli, di rappresentanti istituzionali pasticcioni, non meritava di essere una città da spolpare come un pollo allo spiedo da parte di famelici trafficoni.
Arezzo può essere altro ma deve riacquistare la sua dignità e scoperchiare tutte le pentole che sono restate per troppo tempo coperte , perché come sappiamo il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.