Per me l’analisi più lucida sulle presidenziali francesi l’ha fatta Grillo.
Ha sottolineato, come al solito, l’atteggiamento banale e servile della stampa che in coro unanime ha festeggiato il sospiro di sollievo dell’Europa con la vittoria di Macron.
Evviva; la destra radicale è stata sconfitta hanno vinto i moderati e l’Europa è salva, dice la stampa.
Sono pochi, anzi zero, coloro che commentando le elezioni in Francia rilevino che i partiti così come li abbiamo sempre conosciuti hanno perso, anzi non ci sono più.
In Francia come in Italia.
In Francia però l’estrema destra supera il 30% in Italia neanche per sogno.
Grillo si attribuisce questo merito, o demerito a seconda dei punti di vista, e dice che se non c’erano i 5 stelle anche da noi succedeva come in Francia e cioè l’avanzata della destra radicale.
Forse è vero, ma un altro fattore risiede quantomeno sul fatto che in Italia ha governato Mussolini per vent’anni.
Comunque rimane il fatto che i partiti tradizionali, cioè gli odiati carrozzoni, sono finiti, al di là di come la pensa Renzi.
E questo è un bene per tutti che, senza paura, dobbiamo liberarci del vecchio marciume e immaginare un diverso futuro.