Il giglio magico renziano ha fatto presto a consolarsi dalla batosta del referendum.
Si è messo a fare i conti e s’è accorto che il 40 per cento dei sì, qualche milione di voti in meno di quelli previsti per perdere di poco, è un bella base dalla quale ripartire.
“Renzi – dice il cerchio magico – ha messo in cassaforte il 40 per cento.
Chi ce l’ha il 40 per cento? Chi potrà competere con lui per la segreteria del Pd che non vuol mollare, chi potrà batterlo alle elezioni, italicum, porcellum, mattarellum fate voi, se ha il 40 per cento? Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere.
Per il cerchio magico, quelli del no sono un’accozzaglia che arriva al massimo al 60 per cento. E quelli del sì? Un monolite del pd attorno a Renzi.
E qui casca l’asino: o il giglio magico è debole in matematica, oppure il referendum gli è servito per battezzare un altro partito: più piccola, ma anche questa un’accozzaglia.
Visto che in cassaforte hanno sì un 40 per cento di sì, ma di quella cassaforte sono in tanti ad avere la combinazione.
Basta leggere i flussi dei voti dei partiti verso il Sì e verso il No: basta leggerli in un bel grafico pubblicato dal Corriere della Sera: la combinazione della cassaforte ce l’ha Forza Italia che ha contribuito al tesoretto del 40 per cento con quasi un quarto dei suoi voti, il 23, 8 per cento.
Ce l’ha la Lega che ha regalato al Sì l’undici per cento dei suoi voti.
Ce l’ha il 10,1 per cento dei Fratelli d’Italia che ha detto sì.
Ce l’hanno perfino i grillini che più prima che poi si riprenderanno il 10 per cento che hanno messo nella cassaforte del sì.
C’è poi chi ci ha messo poco, ma anche quello Il Corriere della Sera lo mette in conto.
Non è un testo difficile da studiare, neanche per i renziani più deboli in matematica.
C’è però la seconda ipotesi, che vale per i renziani che hanno più confidenza con la matematica.
Loro i conti li hanno fatti giusti: e li hanno fatti insieme a Renzi.
Non vedevano l’ora di perdere il 20 per cento dei voti di D’Alema, Bersani e tutta la sinistra, in cambio del tesoretto raccolto tra Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e il Movimento Cinque Stelle.
E allora, altro che deboli in matematica, stanno già facendo la somma dei voti di un nuovo partito.
Niente di più facile, basta un po’ di colla e si rimettono insieme tutti i pezzi della Democrazia Cristiana.
Quelli vecchi li trovi nella cassaforte del sì, quelli nuovi ce li ha già messi da due anni Renzi prendendoli dalle casse, sempre più vuote, del Pd.
Che ne dite del partito di tutti, con Renzi presidente del Consiglio, Grillo vicepresidente e Berlusconi Presidente della Repubblica? Facciamo un referendum, e questa volta il sì va al 90 per cento.