È stato identificato e denunciato dai Carabinieri di San Giovanni Valdarno, l’automobilista che alcuni giorni fa ha investito una donna mentre attraversava la strada.
La donna appena scesa dall’autobus, attraversando via Ponte alle Forche, a San Giovanni Valdarno, è investita dal conducente di una Fiat Marea.
I militari dell’Arma, allertati dai passanti, giunti sul posto identificano l’investitore, un operaio di origine romena che era alla guida ubriaco.
Per la donna, apparsa da subito in gravi condizioni, è stato necessario l’elitrasporto presso l’ospedale di Siena.
L’uomo è denunciato dai Carabinieri per i reati di guida in stato di ebbrezza e lesioni personali stradali gravissime: il tasso alcolemico riscontrato è risultato pari a circa tre volte il valore minimo.
I militari gli sequestrano anche l’auto.
ACQUISTA CAPI PER PIÙ DI MILLE EURO PAGANDO CON ASSEGNO RUBATO
Una signora straniera, effettua una spesa considerevole in un noto negozio di abbigliamento sulla strada di Botriolo, a Castelfranco di Sopra e paga la merce con un assegno pdi 1.200 euro.
L’assegno è ritirato in buona fede dalla commerciante, salvo poi scoprire, una volta in banca, che è rubato da qualche mese e grava di regolare denuncia del legittimo proprietario.
La donna truffata racconta l’accaduto ai Carabinieri di San Giovanni Valdarno che, con l’aiuto dei colleghi del Nucleo Operativo, si attivano immediatamente.
Dopo aver chiesto ed ottenuto un decreto di perquisizione domiciliare, si presentano presso l’abitazione interessata e riescono a recuperare la refurtiva indentificando la truffatrice, una donna disoccupata, di origine polacca, con diversi precedenti penali alle spalle, già conosciuta ai Carabinieri.
Una volta perquisita la sua abitazione hanno trovato in vari armadi sparsi per la casa tutti i capi d’abbigliamento, con ancora attaccate le rispettive etichette con il logo del negozio ed i relativi prezzi.
La donna è deferita alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Arezzo per truffa; sequestrata inoltre una costosa bici da 1.600 euro, sulla quale saranno svolti ulteriori accertamenti, per verificare l’eventuale provenienza illecita e se connessa all’utilizzo di altri assegni rubati.