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venerdì, Marzo 29, 2024
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Sequestrati beni per 4 milioni a imprenditore legato alla ‘ndrangheta

Maxi sequestro di 4 milioni ad un'azienda coinvolta anche nell'inchiesta Keu

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I Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Arezzo hanno condotto un’operazione di sequestro di beni per un valore di 4 milioni di euro nei confronti di un imprenditore originario di Guardavalle (Catanzaro), residente da tempo in provincia di Arezzo e ritenuto collegato alla cosca di ‘ndrangheta denominata “cosca Gallace”.

L’azione è stata eseguita in seguito a un decreto emesso dal Tribunale di Firenze – Ufficio Misure di Prevenzione – su proposta della Procura Distrettuale di Firenze.
Il sequestro si basa sugli esiti dell’operazione denominata “Geppo/Calatruria”, condotta nell’aprile 2021, che ha portato all’esecuzione di 17 misure cautelari contro individui accusati di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, illecita concorrenza con violenza, minaccia, sub-appalto irregolare e altri gravi reati connessi alla ‘ndrangheta.

L’inchiesta ha preso spunto anche dalla nota operazione “Keu”, che coinvolgeva i Carabinieri Forestali di Firenze e si focalizzava sui lavori riguardanti la srt429 Empoli-Castelfiorentino, oggetto di attenzioni mediatiche da mesi.

Gli approfondimenti patrimoniali hanno rivelato una significativa discrepanza tra i redditi dichiarati dall’imprenditore e il suo patrimonio, sospettando un illecito arricchimento. L’azienda coinvolta nel sequestro è Idrogeo, con sede a Montevarchi, attiva nel movimento terra e nell’edilizia.

Il sequestro comprende l’intero patrimonio sociale dell’azienda, che include laboratori, terreni, autocarri, conti correnti bancari, nonché altri rapporti finanziari, un’abitazione con deposito e autorimessa nel catanzarese, auto e ciclomotori.

Nonostante Nicola Chiefari risulti dipendente della Idrogeo, il decreto evidenzia la sua capacità di influire sulle decisioni societarie, strumentalizzando l’impresa per soddisfare esigenze personali, come dimostrato dall’assunzione di pluripregiudicati per la ristrutturazione di appartamenti intestati alla figlia.

Sebbene il provvedimento non sia ancora definitivo, rappresenta un segnale significativo della presenza del crimine organizzato di tipo ‘ndranghetista nel distretto toscano, suscitando l’attenzione delle autorità inquirenti e giudiziarie.
Il tribunale di Firenze valuterà ulteriormente il sequestro in un contraddittorio delle parti il prossimo 7 maggio, decidendo se il patrimonio sarà confiscato definitivamente.

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