Le forze dell’ordine, in un’operazione congiunta tra carabinieri e polizia locale, hanno smantellato un pericoloso gruppo criminale italiano e straniero responsabile del traffico di cocaina ed eroina nel centro storico di Arezzo.
Nell’ambito delle indagini, sono state arrestate tre persone e denunciate altre cinque.
All’inizio della primavera del 2023, il Nucleo Investigativo di Arezzo e la Polizia Locale, sotto la guida della Procura della Repubblica, hanno avviato un’approfondita indagine per sradicare il traffico di sostanze stupefacenti che infestava il centro storico aretino.
Grazie a prolungati servizi di osservazione, controllo e pedinamento, è stato possibile individuare i consumatori e risalire al canale di approvvigionamento.
I risultati delle indagini hanno portato all’identificazione di sei uomini e due donne, cittadini stranieri ed italiani, tutti residenti ad Arezzo.
Nonostante la loro integrazione nella comunità, le attività investigative hanno rivelato che il traffico di droga costituiva la loro principale fonte di sostentamento.
Le cessioni di stupefacenti avvenivano principalmente in strada, nelle vicinanze dei domicili degli indagati o davanti al S.e.r.d. Gli acquirenti venivano rapidamente serviti dopo un preliminare contatto, permettendo agli spacciatori di effettuare numerosi scambi dalla mattina fino a tarda sera.
L’operazione ha portato all’arresto di una donna, sottoposta agli arresti domiciliari, e di due uomini, tradotti presso la locale casa circondariale.
Un terzo individuo è attualmente irreperibile, avendo lasciato il paese nel dicembre 2023.
Tre uomini, di cui uno italiano, sono stati segnalati a piede libero per detenzione finalizzata allo spaccio.
Nel corso delle indagini, sono stati documentati diversi episodi di spaccio e recuperate circa trenta dosi di stupefacente, insieme a 1500 euro provento dell’attività illegale.
Durante le perquisizioni, sono stati trovati anche due pistole scacciacani prive di tappo rosso.
Nei prossimi giorni, gli indagati dovranno rispondere delle loro condotte all’Autorità Giudiziaria, che ha emesso i mandati di cattura.
