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Il nuovo murale di Ligama in Toscana a Marciano della Chiana

IGAMA καλός καὶ2 ἀγαθός Kalos kai Agathos. Tutto il Buono del Bello

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Il nuovo grande lavoro murale dell’artista siciliano Ligama, Kalos kai Agathos.
Tutto il Buono del Bello, a cura di Fabio Migliorati, è visibile da domenica 19 novembre 2023 alle 11.00, a Marciano della Chiana (Arezzo), per vestire di un omaggio allo sport l’imponente muro di contenimento dei giardini pubblici, nel grazioso borgo toscano.
L’opera di Ligama, rivolta alla celebrazione dello sport come modello di vita e di cultura, è realizzata da ForKunst per il Comune di Marciano, a cura del Critico aretino con la collaborazione di Pop House Gallery e di Cosmos edilizia, con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo.
Questo lavoro costituisce un’efficace maniera di evocare immagini e concetti, comunicando con immediata grandiosità il valore culturale della storia.
E la cultura è quella greca antica, in cui il modello della καλοκαγαθία è l’ideale di perfezione fisica e morale rappresentato dall’uomo ellenistico…

Oltre ogni dinamica cartesiana, il senso di questo intervento è forse uno dei vertici del portfolio di Ligama, che qui ripropone l’idea della virtù bello-buono come soluzione ai problemi della nostra società malata di sé

così Fabio Migliorati presenta Kalos kai Agathos. Tutto il Buono del Bello.
Secondo il Critico aretino, infatti, L’artista sceglie una versione della propria visione del mondo che usa l’arte con gusto sopraffino, legato ad accezioni del passato che sanno di tempo eterno; egli si volta indietro per dettare la via a una contemporaneità distratta, e questo suo verso mitologico canta un paesaggio minerale e metallico, ritmato di corpi e di cultura rituale: tra armonia e melodia, tra la misura della forma e il peso del colore.
Due  soltanto le cromie, a sancire il carattere di un tema che oggi, nel peggiore ma più comune dei casi, è filtrato di tempo perso e mai dedito; decantato per intrattenimento e non per passione; intriso nelle mire del successo e nelle spire della superficialità, oltre ogni sana e dignitosa velleità.

Il senso del murale esalta il pregevole e duale ruolo dello sport: sia come fulcro di socialità, sia come spirito di sportività; sia come educazione, pedagogia del rispetto di sé e della crescita personale, sia come esempio, confronto con gli altri nel segno di una sana competizione, priva di agonismo fuori luogo e traslata in contesti sbagliati, resi dannosi. Ecco come si traduce l’iconografia di bronzi greci e statue latine, di foglie d’alloro e posture atletiche; il riferimento è ai capolavori della nostra storia dell’arte antica, basati sul pensiero di 2500 anni fa: un pensiero ammirato e coltivato perché virtuoso, e non desiderato e ostentato perché socialmente vantaggioso.

Si tratta di una storia di morale e dignità, che oggi purtroppo tendiamo prima a fraintendere che a comprendere: è un pensiero che sospendeva le guerre in tempo di Olimpiade, o che ne ritardava l’inizio, come a Maratona, estate 490 a.C., quando i soldati delle poleis ateniesi del generale Milziade respingeranno (con tutta calma, pettinandosi prima della battaglia) i persiani di Dario I.

In cammino con Kalos kai Agathos ci siamo tutti noi. E Tutto il Buono del Bello è una  traduzione enfatica che, ricordando la relazione bellezza-bontà, la formerà di continuo ogni volta che si guarderà il murale.
Ligama tratta un tema semplice tramite lo stile della storia; il senso di quei corpi è storico,  affinché la storia sia storia, cioè lo sia al meglio, lo sia come esempio.
L’artista tiene in mano la memoria pulsante dell’Italia contemporanea, per ricordare che lo sport è rispetto e per proporre  lo  sport  come cultura.
Il nostro murale è un abito che Marciano della Chiana indosserà orgogliosamente per i prossimi anni: come modo ideale del vivere, di un vivere in armonia con noi stessi
– così conclude Maria De Palma, Sindaca di Marciano.

Ligama, Kalos kai Agathos, 2023 – bozzetto per murale, Marciano della Chiana (courtesy the artist)

Il lavoro di Ligama, riferimento alle antiche filosofie morali innervate sul concetto di virtù, rende evidente un’umanità posata sull’equilibrio superficie/profondità.
Il murale di Marciano, insomma, applica nella forma e nella sostanza l’esercizio del paradigma sportivo della virtù come modello culturale.
Il ragionamento è identificazione (bello è buono) e identità (sportivo è sportività).
L’arte diviene rivendicazione di una società da spronare: spingere e trascinare persone che avvertono il peso di scegliere, del fare una scelta, del doverla fare secondo quel poter fare che è saper fare.
E le scelte trasformano le persone – che crescono, e non sono più o sono meno vittime di altri o di se stesse.
Si diventa così soggetto e non più oggetto, di altri o di sé; ci si forma come fenomeno di bellezza che in noi si compie e si realizza.
E, come in una fascinosa sintonia neoplatonica, ci si trasforma in ciò che non sapevamo o speravamo più di poter essere.

Comune di Marciano della Chiana Piazza Fanfulla, 4

0575 84081 / marciano.info@comune.marcianodellachiana.ar.it

 

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