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Arezzo: dal Consiglio Comunale del 22 dicembre 2022

Le interrogazioni, il piano triennale delle opere pubbliche, le pratiche, il documento unico di programmazione e il bilancio

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Le interrogazioni

La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Michele Menchetti e ha riguardato il bando per l’edilizia residenziale pubblica e l’assegnazione degli alloggi.
“Il bando è discriminatorio per chi non ha una lunga residenza nel territorio aretino visto che è previsto di modulare rispetto alla residenza anagrafica e alla durata degli anni lavorativi i punti da assegnare ai richiedenti, che diventano variabili a seconda della suddetta storicità. Sono così avvantaggiati coloro che vivono ad Arezzo da più anni senza prendere in considerazione lo stato di effettivo bisogno.
La casa insieme all’alimentazione è l’impellenza principale della vita umana. L’illegittimità del bando potrebbe essere fonte di danno erariale o produrre sentenze giurisprudenziali contrarie”.

L’assessore Monica Manneschi ha rilevato come il bando sia coerente con la legge regionale toscana attuale. “Non è nostra intenzione e non rientra nelle nostre possibilità revocarlo perché non possiamo decidere sui requisiti previsti da una normativa gerarchicamente superiore o interpretarli in senso arbitrario”.

Ancora Michele Menchetti ha portato all’attenzione dell’aula la vaccinazione anti-Covid sui minori di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni, “pratica auspicata recentemente da un noto pediatria. Tale vaccinazione per queste categorie di bambini è stata sospesa in molti paesi del mondo per vari motivi: inefficacia, reazioni avverse se non addirittura effetti molto pericolosi.

Chiedo al vicesindaco se ritiene opportuno prendere le pubbliche distanze da queste parole che incitano a una vaccinazione di massa per soggetti vulnerabili senza conoscere le conseguenze su di loro”.

Il vicesindaco Lucia Tanti: “non ritengo opportuno prendere le distanze da queste parole. Continuo a essere favorevole al vaccino e sono altresì certa, tra scienza e fantascienza, di preferire sempre la prima”.

Alessandro Caneschi: “sono passati 50 giorni dal nuovo orario di accensione e spegnimento dei lampioni e in queste settimane si sono succedute polemiche e sono nate questioni legate anche al rapporto tra amministrazione comunale e concessionario. I risparmi ventilati dall’operazione sono in capo alla prima o al secondo?
Per eseguire le modifiche alla temporizzazione degli impianti, il Comune ha dovuto sostenere spese al di là di quanto previsto dal contratto di servizio?
E lo stesso rischia di accadere dopo il dietrofront della giunta?
Quanto tempo ancora deve passare per il ripristino totale degli impianti alla situazione antecedente e dunque mettere fine ai disagi sofferti dai cittadini?
Mi pare di poter dire che occorre ‘fare luce’ sulla vicenda”.

Anche Valentina Sileno ha sottolineato come ci siano dei punti sui quali necessitano chiarimenti, “in merito ai risparmi effettivi di cui il Comune beneficia, in merito a quanto sia il rischio economico in capo al partner privato, in merito al tempo necessario per ritornare alla situazione di prima visto che gli accordi contrattuali con il concessionario prevedano che l’arco temporale per i ripristini sia compreso fra le 3 e le 48 ore mentre sono già trascorsi vari giorni”.

L’assessore Marco Sacchetti: “si sta creando su questo intervento una narrazione che non so dove possa portare, per cui cerco di fare chiarezza una volta per tutte.
Innanzitutto ritengo sacrosanto il principio sotteso alla scelta e lo difendo ancora, visto che nasce dal contesto storico in cui ci troviamo e ci troveremo.
Ecco allora che abbiamo pensato a una soluzione analoga a quella di moltissime altre amministrazioni in Italia.
È innegabile che ogni forma di restrizione, rispetto alla comfort zone in cui viviamo, crei disagi e di segnalazioni ne abbiamo ricevute decidendo così di rimodulare i tempi di accensione e spegnimento.
Considerando che il maggiore disagio si registrava di sera, abbiamo ridotto da un’ora a 20 minuti il posticipo dell’accensione. A questo punto è intervenuta la narrazione fantasiosa sui risparmi a favore del concessionario e altre allusioni.
Il Comune paga a quest’ultimo, per contratto, un canone trimestrale articolato su tre voci la cui principale è costituita proprio dal costo dell’energia.
Come si fa dunque a pensare, nel momento in cui si verifica una triplicazione dei costi energetici, che tutto ricada in capo al concessionario? Una volta ritenuto di dover tornare alle condizioni ex ante, il concessionario ha cominciato a ripristinare i quadri che sono molti, esattamente 316.
Questo lavoro è terminato ed è durato alcuni giorni e ricordo che il contratto di servizio, mentre prevede tempistiche di intervento su fattispecie ben precise, non lo fa per questa. Rivendico la validità dell’approccio che ci ha guidato, ovvero che in certi frangenti occorre fare anche un passo indietro negli stili di vita.
Ed era questo per noi il punto dirimente, molto più dei risparmi che avremmo registrato che, per la cronaca, corrispondono a 150.000 euro l’anno per ogni ora di mancato funzionamento della pubblica illuminazione”.

Francesco Romizi ha ricordato che la sicurezza a Saione è stata cavalcata in ogni occasione dal centrodestra “fin dai tempi delle amministrazione Fanfani, quando gli attacchi si sprecavano anche per una bottiglia per terra.
Il sindaco Ghinelli, dal 2016, dice invece di essere una vittima del sistema che procede dal governo centrale.
La Lega a sua volta a Saione ha portato ministri, parlamentari, presidenti di regione. Ebbene, in quel quartiere, le problematiche legate alla sicurezza non sono sparite ma aumentate. Operazioni di polizia possono avere conseguenze nel breve termine.
Quali progetti di inclusione sociale sono stati promossi in quel quartiere per far fronte a disagio e delinquenza?
Quale impatto hanno avuto, se ci sono stati?
Quante risorse economiche sono state investite, quali iniziative promosse, quale collaborazione si è instaurata con la Asl per rispondere a problemi come la tossicodipendenza?
Perché il chiosco a Campo di Marte è abbandonato da più di 7 anni”?

Il vicesindaco Lucia Tanti: “se governiamo da 7 anni, significa, per lo meno, che a un certo punto si è tenuta un’elezione in cui i primi 5 sono stati giudicati convincenti.
Non sono d’accordo che ci sia un rapporto relazionale tra disagio e delinquenza, molto persone vivono nel disagio e non per questo delinquono.
Il primo si combatte con progetti specifici ed entriamo nei particolari di questi ultimi: abbiamo messo insieme 410.000 euro reperendoli da capitoli di spesa riconducibili più tipicamente al sociale e da quelli riconducibili alle deleghe di Federico Scapecchi.
Abbiamo un programma biennale che si chiama “Giovani protagonisti” che tiene insieme un numero elevato di associazioni nei locali di via Masaccio.
In questi ultimi, annuncio, troveranno sede i 6 nuovi assistenti sociali, a dimostrare che i servizi si diffondono e si uniscono.
Su questa figura professionale così importante per la coesione, ricordo che grazie a questa amministrazione siamo arrivati a contarne 20, uno ogni 5.000 abitanti, la media che ci soddisfa e che è funzionale a una città come Arezzo.
Poi ci sono i patti educativi di comunità proposti da Oxfam e in parte già partiti in due istituti comprensivi ma che vogliamo estendere a tutti i plessi scolastici e l’accordo tra Fondazione Arezzo Comunità, Fondazione Monnalisa e Università di Siena per il doposcuola. Saione non è più quello che abbiamo ereditato proprio perché lo abbiamo considerato una priorità”.

Giovanni Donati ha rilevato come l’abbellimento delle rotatorie cittadine durante il periodo natalizio sia limitato ad alcune mentre altre non vengono prese in considerazione.
“Come avviene la scelta”?
L’assessore Alessandro Casi ha ricordato come “negli anni ci sia stato un progressivo ampliamento delle zone coinvolte dagli addobbi: siamo partiti con Campo di Marte, poi è toccato a via Vittorio Veneto, quest’anno sono subentrate via Montefalco e la chiesa dei santi Lorentino e Pergentino.
Confidiamo che il prossimo anno tocchi a via Romana”.

Donato Caporali ha chiesto chiarimenti sulla modifica alle modalità di raccolta dei rifiuti, con il porta a porta che dal 9 gennaio scatterà anche per l’organico nelle zone nord, ovest e sud.
“Ci sono state serate informative dove i cittadini hanno manifestato le loro perplessità.
È tutto confermato?
Come verrete incontro alle critiche sollevate, riferite soprattutto ai tempi dilatati per l’organico che rischia di non essere raccolto alcuni giorni”?

L’assessore Marco Sacchetti: “il ciclo dei rifiuti è un servizio in concessione e di conseguenza dobbiamo parlare, dal 2014, di un concessionario.
Quest’ultimo fino al 2018 ha prodotto risultati discutibili, in tempi più recenti la situazione è cambiata grazie all’ingresso nella sua compagine sociale di un socio industriale.
Dopo di che è subentrato il metodo Arera e la reazione del gestore stesso è stata di presentare un piano economico-finanziario che prevede il pareggio di bilancio in modo tale da azzerare le perdite che, altrimenti, ricadrebbero sulla tariffa con conseguenti aumenti della Tari.
In questo piano di riorganizzazione, vidimato e valido per tutto l’ambito Toscana sud, è prevista l’implementazione del porta a porta, mantra caro all’opposizione e recitato spesso come panacea.
Bene, ora il porta a porta c’è.
Non si tratta di una scelta del Comune e questo non perché non vorremmo incidere ma perché potere decisionale e tecnologia sono in capo al concessionario.
L’amministrazione comunale è un mero esattore, al più con compiti di vigilanza sui comportamenti eventualmente da sanzionare.
Ricordo infine che ogni novità porta con sé la necessità di rivedere le abitudini”.

La variazione al piano triennale delle opere pubbliche

La variazione al piano triennale delle opere pubbliche proposta dall’assessore Alessandro Casi va a incidere sull’annualità 2025 quando sono inseriti il restauro del bastione di San Bernardo, interventi di adeguamento strutturale sul patrimonio edilizio scolastico e 850.000 euro per la manutenzione ordinaria delle strade.
“Ricordo che siamo alle prese con le scadenze urgenti dettate dal Pnrr e annuncio con soddisfazione che entro il 31 dicembre prossimo riusciremo a iniziare l’iter di affidamento dei lavori per 4 interventi importanti: nido Colombo, area Baldaccio-Rossellino e mura storiche di via Fra Guittone, campo scuola, lotto 1 della palazzina Cadorna”.

Per Marco Donati “occorrerebbero meno cose ma fatte bene mentre invece dobbiamo registrare pochi lavori messi a cantiere che vanno a rilento.
Senza tornare alla querelle della rotonda di via Fiorentina, per la quale abbiamo chiesto una commissione d’inchiesta, o i mancati progetti di per la smart city, dobbiamo dire che sta per esaurirsi il credito concesso all’assessore”.

A giudizio di Giovanni Donati “ci aspettavamo di più per l’ammodernamento delle strutture sportive”,

per Donato Caporali le frazioni vengono trascurate con casi critici come il ponte alla Chiassa Superiore da mettere in sicurezza.

Per Francesco Romizi la vera questione sono “i tempi certi che sono legati all’assegnazione dei fondi del Pnrr.
Se non marciamo spediti, cosa che non accade, perdiamo le risorse”.

Per Michele Menchetti “che ha chiesto anche chiarimenti su Castelsecco, le piantumazioni arboree inserite nel piano devono prevedere adeguate risorse anche la successiva irrigazione delle specie”.
In ogni intervento delle opposizioni la sottolineatura è stata sulla condizione di strade e marciapiedi, diventata drammatica e poco edificabile come biglietto da visita della città.

Per quanto riguarda la maggioranza, Roberto Bardelli ha elencato una serie di problemi risolti e in via risoluzione, “la sicurezza idraulica di via Romana, la doppia canna del Baldaccio o ancora lo scalo merci di Indicatore”, mentre Roberto Cuccinello non vede carenza di cantieri: “registro anzi un giusto approccio dettato da realismo, procedendo con le opere che siamo certi di terminare per il 2026, anno di rendicontazione del Pnrr.
Occorre semmai un approfondimento e una riflessione proprio con gli uffici tecnici per capire se il Comune sia in grado di rispondere veramente alla mole di lavoro e di vincere la sfida”.

Rispondendo a Menchetti, l’assessore ha ricordato che “per Castelsecco è stato approvato il progetto di fattibilità per un primo intervento di messa in sicurezza delle mura. Anche per la Chiassa Superiore registriamo l’approvazione del progetto definitivo per la manutenzione del ponte attuale e lavoriamo per lo step successivo del progetto esecutivo”. Nelle dichiarazioni di voto Alessandro Caneschi ha annunciato voto contrario sottolineando l’investimento marginale di risorse da parte dell’amministrazione rispetto ai fondi del Pnrr.
Voto contrario anche di Marco Donati e Michele Menchetti mentre hanno annunciato voto favorevole per i rispettivi gruppi consiliari Simon Pietro Palazzo, Meri Stella Cornacchini, Federico Rossi e Francesco Lucacci.
La delibera è stata approvata con 19 voti favorevoli e 10 contrari.

Le pratiche

Novità per il regolamento che disciplina il rilascio delle concessioni per gl’interventi finalizzati allo sviluppo delle reti in fibra ottica.
L’intento dell’articolo sopravvenuto è di favorire e velocizzare sia l’iter di approvazione del titolo sia la realizzazione delle opere nelle aree periferiche e destinatarie di progetti infrastrutturali finanziati da fondi europei.
La delibera proposta dall’assessore Alessandro Casi è stata approvato da 20 voti favorevoli e 10 astenuti.

In merito alla relazione su situazione e riassetto del portafoglio partecipazioni del Comune, illustrata dall’assessore Simone Chierici, sono individuate come destinatarie di razionalizzazione le società Aisa spa, Coingas spa e Gestione ambientale srl.
Per quanto riguarda la prima, dopo l’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria dello scioglimento anticipato e la nomina del liquidatore, avvenute lo scorso anno, la procedura di liquidazione è in via di definizione.
Per la seconda e la terza viene prefigurata un’operazione aggregativa, con definitiva fusione “per incorporazione” di Gestione Ambientale in Coingas.
È previsto inoltre il mantenimento, senza interventi di razionalizzazione, delle partecipazioni, dirette o indirette, in Afm spa, Atam spa, Aisa impianti spa, Arezzo casa spa, Arezzo fiere e congressi srl; Arezzo multiservizi srl, Lfi spa, Nuove acque spa, Sei Toscana srl, Crcm srl, Estra spa.

Luciano Ralli e Marco Donati hanno rilevato come le “razionalizzazioni” appartengano oramai a una stagione politica del passato e rappresentino un’occasione mancata.
La delibera è stata approvata con 19 voti favorevoli e 11 contrari.

Cambia il metodo di calcolo degli oneri di urbanizzazione per gli interventi in alcune tipologie di edifici coperti quali palestre, piscine, campi sportivi e campi da gioco.
È l’effetto di una modifica al regolamento edilizio proposta dall’assessore Francesca Lucherini e approvata dal Consiglio Comunale che prende atto della struttura tipica di questi immobili, caratterizzata da un solo livello praticabile ma da un volume importante a causa del loro sviluppo in altezza.
Il calcolo del contributo relativo agli oneri suddetti si basa ora sul parametro del cosiddetto volume virtuale, e non quello effettivo, al pari di quanto già previsto per le destinazioni d’uso industriale, artigianale e agricola.
19 i voti favorevoli e 10 gli astenuti.

Approvata una variante urbanistica al piano operativo per la localizzazione di un distributore di biometano: gli assessori Francesca Lucherini e Marco Sacchetti hanno sottolineato le novità di questo impianto.
Il biometano è il risultato finale di un processo industriale complesso che inizia dai rifiuti organici, adeguatamente trattati grazie anche a un biodigestore che sarà completato nel 2023.
Della quota di biometano prodotta dalla citata biodigestione e non destinata alla rete Snam, beneficeranno coloro che possiedono un mezzo alimentato a metano e che potranno rifornirsi a questo distributore.
Step successivo, per tutte le fonti energetiche rinnovabili, sarà quello di studiare specifici benefit da concedere ai cittadini aretini in regola con la Tari e che dimostrino comportamenti virtuosi nella produzione dei rifiuti.
27 i voti favorevoli e 3 gli astenuti.

Approvato con 26 voti favorevoli e 3 astenuti il progetto definitivo di un nuovo collettore che raccolga le acque provenienti dalla collina di Castelsecco.
Si tratta di un intervento di riassetto del reticolo idrografico e di mitigazione del rischio idraulico che incombe sul sistema fognario della zona Giotto, il cui drenaggio va sovente in sovraccarico.
L’assessore Marco Sacchetti ha sottolineato come sia “quella che ricade nella competenza del Comune l’unica opera a essere avviata nell’ambito di quelle riconducibili alla suddetta criticità”.

Due canali che hanno inizio ai piedi della collina confluiranno in una vasca volano prevista nella zona degli impianti sportivi.
Un impianto idrovoro non distante consentirà di convogliare nel torrente Bicchieraia le acque raccolte.
Le perplessità di Giovani Donati si sono focalizzate sull’area individuata: “il progetto è molto invasivo e va a lambire tutti i principali impianti sportivi cittadini, per alcuni dei quali si pregiudica un eventuale futuro ampliamento”.

Il documento unico di programmazione e il bilancio

La prima pratica illustrata dall’assessore Alberto Merelli è stata la ratifica consiliare della delibera di giunta adottata in via d’urgenza il 28 novembre scorso per rendere immediatamente disponibili specifiche risorse, derivanti dall’utilizzo dell’avanzo vincolato di bilancio e da contributi statali e regionali, da utilizzare per fronteggiare il rincaro delle utenze (740.000 euro), per sostenere l’attività scolastica (220.000 euro), per la morosità incolpevole dei titolari di alloggi Erp gestiti da Arezzo Casa (85.000 euro).

Marco Donati ha illustrato un atto di indirizzo collegato “per chiedere, se in futuro se ne profila la possibilità, di destinare risorse alla Fondazione Arezzo Comunità per implementare i suoi obiettivi e dare sostanza a un soggetto di cui finora si è molto parlato senza capire quali risposte dia alla comunità”.

“Quando si è svolta la riflessione sulle risorse da destinare alla fondazione – ha sottolineato il vicesindaco Lucia Tanti – abbiamo detto innanzitutto che quelle destinate in prima istanza dovevano essere funzionali alla formula ‘fondazione’ adottata.
Prima di pensare a risorse aggiuntive avremmo dovuto conoscere i progetti e in merito a questi ho preso un impegno preciso dinanzi al Consiglio Comunale e che intendo mantenere: di condividerli in questa sede.
Mi sento dunque di affermare un dato politico: non possiamo scindere una progettualità, che in aula deve trovare il via libera, dalle specifiche previsioni di bilancio che saranno una conseguenza”.

L’assessore Alberto Merelli ha ricordato che “se la richiesta riguarda l’utilizzo dell’avanzo libero, manca la tempistica minima per procedere in tal senso, sia seguendo la via maestra, una delibera di Consiglio, sia quella straordinaria, delibera di giunta da ratificare”.

La delibera è stata approvata con 21 voti favorevoli e 10 contrari. L’atto di indirizzo collegato di Scelgo Arezzo è stato respinto con 23 voti contrari e 2 favorevoli.

Spazio poi a bilancio e documento unico di programmazione: “il bilancio triennale 2023/2025 – ha esordito l’assessore – rappresenta sempre la traduzione del programma elettorale e delle connesse progettualità.

Rispetto al 2020 sono tuttavia intervenute alcune variabili importanti che hanno reso necessari interventi di adeguamento e una maggiore elasticità: in primo luogo abbiamo gestito, fino a quest’anno, le problematiche conseguenti all’evento pandemico, mentre ancora per il 2022, ma in proiezione anche per 2023 e 2024, gli eventi che vanno a incidere sono di duplice natura: la gestione del Pnrr e la crisi energetica con il rincaro per l’amministrazione comunale del costo delle utenze.

Partendo dalla seconda, l’illuminazione pubblica di strade e aree verdi, quella degli uffici e delle scuole e il riscaldamento degli ambienti comportano un impatto importante: se l’impegno di spesa per queste voci nel 2019 era di 4 milioni di euro, il dato assestato del 2022 supera i 7 milioni, con una previsione per il 2023 di 6.053.000, a oggi risorse proprie in attesa dei contributi da parte dello Stato.

Per quanto riguarda il Pnrr, ricordo che ci sono decine di progetti finanziati.
È una grande scommessa che intendiamo portare avanti nel migliore dei modi.
Fatta questa premessa, dobbiamo guardare con attenzione anche alla tenuta delle entrate che finora è stata sufficientemente certa.
Riporto un dato aggiornato utile alla discussione e relativo alla Tari, il cui saldo doveva essere pagato entro il 2 dicembre.
Il gettito totale corrisponde a oltre 20.300.000 euro ma a oggi ne abbiamo incassato 15 milioni e mezzo circa: manca una quota pari al 22%.
Lo scorso anno, a parità di data, la percentuale mancante era del 13%. Non vorrei fosse un primo segnale.
L’avanzo che confluirà nel bilancio rappresenta dunque un bel polmone finanziario in vista di eventuali necessità.
In ogni caso, posso dire che da un punto di vista finanziario l’ente è in salute.

Il documento unico di programmazione si articola nelle cinque tradizionali linee strategiche, che riportano i capisaldi programmatici.
Nei prossimi anni proseguirà la loro implementazione, grazie alla destinazione di specifiche risorse, con un ruolo più incisivo per la Fondazione Arezzo Comunità, con la conferma di quanto di buono è stato fatto per turismo e cultura, con la prosecuzione dei cantieri delle opere pubbliche, con la realizzazione del cimitero degli animali.

Per quanto riguarda il bilancio 2023 – ha proseguito Merelli – il totale delle spese correnti è di 96 milioni di euro e verrà finanziato con 65 milioni di euro di entrate tributarie, con l’Imu che costituisce la voce principale seguita dall’addizionale comunale Irpef, 4.450.000 euro di fondo pluriennale vincolato, 17 milioni di entrate extratributarie, con voce principale la vendita dei beni mentre le sanzioni per violazioni al codice della strada corrispondono a circa 5 milioni di euro, 10 milioni di trasferimenti correnti.
I mutui raggiungono il milione di euro, con un trend in riduzione: nel 2023 i nuovi saranno pari a 500.000 euro.

La spesa in conto capitale per gli investimenti, in sostanza le opere pubbliche, sarà di 31 milioni di euro nel 2023, una cifra davvero significativa, finanziati con il fondo pluriennale vincolato per oltre 2 milioni di euro, 400.000 euro di saldo di parte corrente, 23 milioni di contributi, introiti da concessioni e alienazioni.
Nel 2024 gestiremo 134 milioni di euro di spese con gli investimenti che toccheranno quota 39.204.000 euro, l’altra grande fetta dei progetti del Pnrr, mentre nel 2025 avremo 93 milioni di euro di spesa corrente e 17 milioni di spesa per investimenti.

La previsione per il 2023 dei dividendi delle società partecipate è di 1.880.000 euro.
Le voci principali di spesa restano quelle legate ai punti più qualificanti e cari a questa amministrazione: sicurezza, attività culturale, sviluppo sostenibile e tutela del territorio, scuola e sociale.
Il costo per i 540 dipendenti dell’amministrazione comunale è pari a 24.456.000 euro: un personale di ‘colletti bianchi’ cha anche da un punto di vista sociologico è molto cambiato rispetto al 1999”.

Luciano Ralli: “se l’approvazione di un bilancio entro il 31 dicembre non è scontata, lo sforzo prodotto è dunque notevole, guardando non al 2020, anno d’insediamento della seconda giunta Ghinelli, ma al 2015 molte cose non sono state fatte.
Nel piano triennale dei lavori pubblici di quell’epoca c’era ad esempio la rotonda di via Fiorentina.
A quante variazioni di bilancio, inoltre, abbiamo assistito?
Le multe sono contabilizzate per 5 milioni di euro ma nel rendiconto scopriamo sempre che se ne incassa la metà, i 3 milioni di euro di alienazioni portano 500.000 euro ma al di là di queste fattispecie consolidate non dimentichiamo che nel 2020 il Pnrr non c’era.
A seguito di questo e dei ristori post-Covid, scopriamo che il Comune di Arezzo è pieno di soldi.
Più che un ricco bilancio preventivo, cosa di cui non ci lamentiamo, dovremo verificare quali opere saranno realmente realizzate e quali i risultati ottenuti”.

Michele Menchetti: “abbiamo notato per quanto riguarda il turismo che volete mettere la Fondazione InTour al centro di tutto.
E questo stride con la mancata approvazione del nostro atto di indirizzo sul biglietto unico. Sulle utenze di acqua, luce e gas non è stata considerata la creazione delle comunità energetiche come possibile fonte di riduzione delle bollette, sia per i cittadini che per il Comune.
A fronte anche delle dichiarazioni che vengono rese dalla giunta, non è tutto oro quello che proviene dalla Città del Natale: preferiremmo un turismo maggiormente stanziale”.

Roberto Cucciniello: “quando facciamo un bilancio preventivo abbiamo l’obbligo di essere prudenti.
È normale iscrivere alcune poste per difetto.
I 3 milioni in più rispetto al 2019 per i costi energetici, andranno sommati all’aumento dei costi delle materie prime, che è pari più o meno allo stesso importo.
E nonostante tutto siamo di fronte a un bilancio sano.
Capitolo Pnrr: abbiamo avuto più soldi dall’Europa perché siamo stati il paese più vulnerabile e alcuni di questi sono a debito e non a fondo perduto: dovremo spenderli bene e con oculatezza.
Molti progetti, peraltro, inizialmente finanziati con risorse proprie, sono stati inseriti tra quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza, una scelta che risponde all’esigenza di lavorare sulla base di risorse certe.
Speriamo di recuperare il gap attuale sulla Tari.
Il cimitero degli animali è una conquista di civiltà e anche quanto ci apprestiamo a fare alla Cadorna, compreso il futuro centro provinciale per l’impiego, rappresenta una necessità per Arezzo”.

Simon Pietro Palazzo: “sulle partecipate occorre tenere in considerazione un principio di realtà e una situazione in cui le società di gestione dei servizi realizzano profitti.
Non possiamo lamentarci dei loro utili.
Quante criticità si profilano?
Molte ma su ciascuna abbiamo dato risposta: sull’energia ogni rischio viene coperto e per questo un aiuto sostanziale proverrà dal Price Cap sul quale importante è stata l’azione dell’attuale governo italiano.
Un altro punto importante è rappresentato dalle insolvenze ma riusciamo a farvi fronte.
Nel frattempo l’esposizione debitoria del Comune decresce e mentre i tassi di interesse stanno lievitando i nostri mutui sono a tasso fisso. I fondamentali sono dunque molto positivi”.

Egiziano Andreani: “registriamo positivamente gli incrementi di risorse sul sociale, la previsione di servizi innovativi alla caserma Piave, la sicurezza inserita sempre tra le priorità, l’ingresso consolidato in un circuito turistico virtuoso dopo avere ricevuto sulle nostre scelte anche critiche che oggi si rivelano immeritate”.

Marco Donati: “siamo davvero convinti che le politiche di questa amministrazione trovino risposta in questo bilancio?
La sicurezza, ad esempio, è fatta solo di investimenti sulle telecamere?
Le aggressioni che si verificano in città, perfino inspiegabili, richiedono dialogo con i cittadini e le categorie economiche, politiche integrate che garantiscano la tenuta sociale. Se Arezzo Comunità è la soluzione, bisogna dotarla di gambe per camminare.
In questi anni, il patrimonio comunale è stato utilizzato per dare risposte anche sugli aumenti dei costi dell’energia?
Sul trasporto pubblico locale le risorse sono state spese adeguatamente?
Vengo alle aziende partecipate: qual è il futuro di quella più importante,
Estra?
Possiamo cominciare a parlarne?
E siamo capaci di modernizzarle per raggiungere l’obiettivo della smart city?
Non bastano le risorse a una fondazione ma occorre capire se di queste beneficiano, ad esempio, le nuove generazioni, non bastano previsioni numeriche quando la città si divarica tra centro e periferie o mancano un ragionamento condiviso con la Camera di Commercio sul settore manifatturiero di cui il Comune, come su altri ambiti, si assuma la regia”.

Roberto Bardelli: “noto innovazioni non banali come la città energicamente efficiente e pulita, come San Zeno che è un sito strategico per il centro Italia, come le comunità energetiche che rappresentano il futuro, come la soluzione per la ex Unoaerre con il Comune che è riuscito a guidare un percorso virtuoso, al pari dell’area scalo merci di Indicatore.
Le fondazioni confermano la loro bontà, compresa Arezzo Comunità che costituisce una svolta in direzione della sussidiarietà in sostituzione del tradizionale assistenzialismo. Coraggio e visione non sono mancati”.

Il documento unico di programmazione è stato approvato con 20 doti favorevoli e 8 contrari. Il bilancio previsionale ha ottenuto 21 voti favorevoli e 8 contrari.

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