Ieri, intorno alle 16.30 quando le telecamere di sorveglianza installate nei comuni valtiberini hanno segnalato la presenza di una macchina fortemente sospetta.
I carabinieri si sono subito messi sulle sue tracce, fino a quando l’hanno individuata ad Anghiari, una delle zone che in questi giorni sono state bersagliate dai furti.
Quando gli occupanti si accorgono di essere seguiti, si danno ad una rocambolesca fuga tra le strade di Anghiari, con sorpassi pericolosissimi nelle curve a gomito di via Nuova guadagnando un po’ di strada sui militari, fino a quando sono arrivati nella frazione di Santa Fiora.
I malviventi, hanno anche speronato un furgone nell’ennesimo tentativo di seminare i Carabinieri, hanno imboccato la zona industriale, dove tra i capannoni hanno imboccato un sentiero che però termina con una recinzione.
Costretti ad abbandonare il veicolo, tre di loro, tutti maschi, sono riusciti a scavalcare la recinzione dividendosi e addentrandosi tra ii capannoni abbandonati del complesso industriale abbandonato, l’unica donna del gruppo non riesce a fuggire, ed è subito arrestata con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione e possesso ingiustificato di materiali da scasso.
La macchina usata per la fuga aveva il portabagagli ricolmo di refurtiva come borse plurimarche, profumi, abbigliamento, diverse taniche di olio d’oliva e tanti attrezzi idonei allo scasso: smerigliatrice angolare, giraviti, tenaglie, dischi per il taglio del ferro, guanti da lavoro e tanti altri attrezzi di cui la donna non ha saputo dare giustificazione.
Oggi il Giudice di Arezzo valuterà la posizione della donna.