L’uomo si spacciava per il proprietario di una casa farmaceutica e adescava le vittime fingendosi un discendente dell’alta società con l’aiuto ti tre complici, che rappresentavano la Firenze bene.
Sono finiti nella sua rete ricchi imprenditori, convincendoli a investire in attività inesistenti e accumulando nel giro di tre anni una fortuna da 190 mila euro.
La mente del piano, Roberto Meocci, 46 anni originario della provincia di Siena, è finito in manette in esecuzione di misura cautelare, mentre i 3 complici tra cui la compagna di Meocci hanno l’obbligo di dimora nei comuni di residenza: Arezzo, Montepulciano e Prato.
Associazione a delinquere finalizzata alla truffa il reato contestato.
Le indagini, sono partite dalle denunce delle vittime. Secondo la ricostruzione Meocci si presentava come “Riccardo Menarini della casa farmaceutica” e si spacciava per “cugino degli Aleotti” (i veri proprietari della multinazionale),
A una imprenditrice, sono stati promessi grandi affari sul mercato inglese fino ad arrivare a una commessa alla famiglia reale.
Per rendere attendibile quanto proposto, gli incontriavenivano in alberghi e ville al mare, dove i complici assecondavano le macchinazioni della mente ostentando lussi.
A Meocci che ha precedenti per truffa, estorsione, furto, appropriazione indebita, calunnia, falso e sostituzione di persona, il gip ha ritenuto la misura del carcere, visto che l’attività criminale fosse avvenuta anche in regime di detenzione domiciliare.