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domenica, Marzo 31, 2024
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Truffe on line altre denunce

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Le indagini sono state portate a termine dai Carabinieri della Stazione di Montevarchi.

Nel primo episodio, un 50enne di Montevarchi, infatti, esplorando il web si è imbattuto in un’offerta a prima vista decisamente interessante, pubblicata da un commerciante della provincia di Caserta.
A patto di ordinare un grande quantitativo dei pellet, infatti, l’uomo avrebbe avuto la possibilità di acquistare la partita ad un prezzo inferiore quasi della metà rispetto a quello attuale di mercato.
È così comprensibile l’entusiasmo del malcapitato padre di famiglia, che sull’annuncio online si è visto chiedere, a titolo di acconto, “soli” 200 euro, somma che lo stesso ha immediatamente provveduto a bonificare.
Salvo poi, attendere in vano l’invio della tanto desiderata materia prima, mai giunta a destinazione.
Al malcapitato, resosi conto del raggiro, e rimasto al freddo, non è restato che rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Montevarchi, i quali, partendo dalle informazioni fornite dalla vittima in sede di denuncia, sono riusciti a ricostruire il circuito truffaldino. Dopo una serie di accurati accertamenti elettronici e bancari, infatti, gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità del truffatore, un 25enne della provincia di Caserta.
Il giovane, già gravato da alcuni analoghi precedenti di polizia, è stato deferito per truffa in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo.

Un altro caso analogo, relativo ad un ulteriore annuncio di vendita online, pubblicato sulla medesima piattaforma commerciale.
Stavolta cambiava il bene offerto in vendita, virando dal settore energetico alle nuove tecnologie.
Difatti, l’annuncio fraudolento in questo caso riguardava un computer portatile di ultima generazione.
La parte offesa – che successivamente ha denunciato il tutto ai Carabinieri della stazione montevarchina – è stata così indotta a perfezionare un bonifico di quasi 700 euro a titolo di pagamento, salvo poi vedersi recapitare una scatola vuota.
Oltre al danno, la beffa.

Stavolta, però, è andata male ai truffatori, 3 correi di origini pugliesi ma residenti in nord Italia, tutti gravati da specifici precedenti di polizia, che sono stati a sua volta deferiti per truffa aggravata in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo.

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