I carabinieri di Montevarchi sono riusciti ad identificare i probabili autori di un furto perpetrato nei mesi scorsi, nei pressi della stazione ferroviaria, da 3 complici, di età compresa tra i 35 e i 45 anni, tutti già noti alle forze di polizia.
Il furto era stato perpetrato in Piazza Donatori di Sangue, di fronte allo scalo ferroviario.
I 3 malviventi avevano preso di mira una mountain-bike, lasciata assicurata dalla proprietaria, legata con una catena ad uno degli stalli della piazza.
Assicurata la bici, la donna aveva tranquillamente proceduto a prendere il treno, salvo poi, una volta di ritorno, trovarsi di fronte alla sgradevole sorpresa: il lucchetto di sicurezza era stato spezzato, e della bici, del valore di circa 500 Euro, non vi era nessuna traccia.
I Carabinieri a seguito della denuncia hanno avviato un’indagine che ha consentito di individuare gli autori del furto, inquadrati dalla videosorvedlianza nell’atto di sottrarre la bicicletta e di cederla a un quarto soggetto, ancora in corso di identificazione.
I 3 sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo, per furto aggravato.
I Carabinieri della stazione di Bucine hanno proceduto nei confronti di due autotrasportatori, sottoposti a controllo mentre erano diretti verso un centro di conferimento rifiuti dell’aretino che avevano omesso di confezionare adeguatamente i rifiuti trasportati per lo smaltimento, e di separare dalle altre parti le componenti elettriche (cosiddette RAEE), che, laddove non correttamente smaltite, diventano estremamente pericolose per l’ambiente in cui vengono disperse.
I Carabinieri d hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo il conducente di un furgone, e il suo socio, impiegato per il trasporto di rifiuti pericolosi.
I due, sebbene in regola con l’iscrizione all’albo dei gestori ambientali, erano diretti in discarica, trasportando sul proprio autocarro degli elettrodomestici (dei forni da cucina e loro componenti) per i quali non avevano specifica autorizzazione, e per i quali non erano stati redatti i previsti formulari d’identificazione rifiuti (i cosiddetti F.I.R.).
Il tutto è stato ovviamente sottoposto a sequestro, e ai due è stato contestato il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata”, previsto dal Testo Unico delle norme in materia ambientale.