Alessandro Caneschi e Giovanni Donati (Pd) Urbanistica: un piano operativo che priva Arezzo del futuro
Elaborato nel chiuso delle stanze, nessun coinvolgimento dei professionisti, pericolosa edificazione a nord e ancora nessuna soluzione per le aree Lebole, Unoaerre e Valli Zabban”
A sei anni dall’inizio dell’amministrazione Ghinelli, dopo aver perso i primi due anni di governo chiedendo contributi di idee ai cittadini, che poi non sono stati minimamente tenuti in considerazione, siamo arrivati alla votazione del nuovo piano strutturale e del primo piano operativo, dopo ben ventisette mesi dalla loro adozione.Continua a leggere
Il piano in questione ha presentato fin da subito aspetti problematici e controversi legati alla mancanza di una chiara visione di città che, nonostante tutto il tempo trascorso, la Giunta Ghinelli non ha saputo delineare.
Gli ordini professionali, a suo tempo, avevano dato disponibilità a mettere a disposizione le proprie professionalità durante la stesura del piano, ma il sindaco Ghinelli e l’allora assessore all’urbanistica Sacchetti non hanno ritenuto utile avvalersi di questi “testimoni privilegiati” e il risultato è un piano operativo inadeguato per mancanza di conoscenza del territorio e dei bisogni reali.
Il mancato ascolto anche di tutti gli aretini del centro storico, delle periferie e delle numerose frazioni del Comune, ha prodotto un documento che non considera le esigenze dei cittadini, modificatesi anche a seguito del Covid, che non tiene conto delle trasformazioni demografiche, che non consente uno sviluppo regolato delle periferie, che prevede un’area edificabile di 46.000 metri quadrati a nord, oltre 400 nuovi appartamenti, senza il minimo rispetto della storia della città che nei secoli, a ragion veduta, mai si è espansa nella zona della Catona.
Accanto ai macroscopici limiti elencati, si notano mancanze ancora più consistenti: sono state trascurate le aree strategiche, in primis la Lebole, la ex Uno Aerre e la Valli Zabban.
Approvare un piano operativo che dovrà essere inevitabilmente e consistentemente modificato, è l’evidente fallimento di questa Giunta che procede ottusamente. La comunità è costretta a subire l’inadeguatezza dell’amministrazione invece di godere del buon governo che meriterebbe.
Francesco Romizi: “Le giustificazioni? Peggiori del danno provocato”
“Con questa giunta siamo alla logica dell’asilo.
La colpa?
Del compagno di banco, dell’amico, del fratellino o della sorellina.
Quando facevamo una marachella tendevamo sempre a scaricare le nostre responsabilità e a nascondere la mano.
La Tari che non arriva agli utenti?
Colpa di una fantomatica agenzia di spedizione.
Salvo poi prendere atto che il minimo da fare era posticiparne la scadenza.
E sulle case popolari?Continua a leggere
La giunta Ghinelli ha revocato il bando perché aveva compiuto un azzardo.
C’aveva provato, verrebbe da dire.
Con una superficialità che nasconde anche mancata conoscenza dell’abc del diritto.
Ma la colpa è della Regione, ovviamente.
Con soddisfazione posso dire che Arezzo 2020 ha centrato l’obiettivo due su due, questa settimana, smascherano la totale inefficienza dell’amministrazione su entrambi i fronti. Comunque, aretini, state tranquilli: il populismo vi è accanto e voi e venite prima di tutti.
Di sicuro tra quelli presi in giro”.
Ricordo male oppure la cementificazione a Nord in passato fu avversata con orgoglio dallo stesso Ghinelli allora seduto sullo scranno dell’opposizione ?
Se il mio ricordo fosse esatto cosa e’ cambiato oggi ?
Gli appartamenti sono più belli ?
Nel caso la memoria mi ingannasse chiedo profondamente scusa a tutti.
Ma che senso ha costruire ancora appartamenti, tra l’altro nella zona nord che ha una viabilità indecente messa ulteriormente in difficoltà dalle scelte di una giunta che già convoglia lì tutto il traffico cittadino.
Proprio “un’epoca di bassa marea morale”…