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mercoledì, Aprile 3, 2024
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Complesso residenziale di lusso sequestrato dai Carabinieri Forestali

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Nei giorni scorsi i Carabinieri Forestali della Stazione di Montevarchi, coadiuvati dai colleghi del Gruppo ambiente della Procura di Arezzo hanno sottoposto a sequestro preventivo intere porzioni di un importante complesso residenziale di lusso situato nelle colline tra i Comuni di  Bucine e Laterina Pergine Valdarno; l’attività, coordinata dal Pubblico Ministero dr.ssa Laura Taddei ed eseguita  dai Carabinieri Forestali ha coinvolto una serie di lavori ed opere realizzate all’interno di un’area di circa 176000 metri quadrati risultati sprovvisti di autorizzazioni edilizie e in parte paesaggistiche.

Il tutto trae origine da una indagine dei Carabinieri Forestali  del marzo scorso durante la quale veniva accertata l’esistenza di alcune opere in fase di realizzazione costituite da alcuni ampliamenti volumetrici e allargamento di strade esistenti senza che per le stesse  fossero state richieste e quindi ottenute le previste autorizzazioni.

Nonostante il sopralluogo dei Carabinieri e una contestuale  ordinanza di demolizione adottata dal Comune di Laterina Pergine Valdarno nei confronti della proprietà, quest’ultima invece di interrompere i lavori e avviare le previste demolizioni proseguiva gli abusi e ne realizzava  di nuovi (accertamenti eseguiti mediante l’impiego di droni) tant’è che nel corso dell’Ispezione disposta dalla Procura di Arezzo il sequestro è intervenuto non solo nei confronti delle opere precedentemente accertate (addizioni volumetriche, archi decorativi, allargamento di due strade di oltre 400 metri di lunghezza e chiusura di una strada vicinale ad uso pubblico mediante un passo carraio in cemento) ma si è esteso  anche  ad una nuova e ulteriore strada con parcheggio e  ad una pavimentatura in malta cementizia di recente realizzazione.

Il sequestro preventivo di parte del complesso, è stato poi convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Arezzo Giulia Soldini la quale, nella propria ordinanza, osservava gli archi e l’addizione sono  inseriti in alcun progetto approvato peraltro quest’ultima oggetto di un provvedimento di diniego della sanatoria; la recinzione non rispettava i regolamenti comunali ed in parte risultava realizzata all’interno di area sottoposta a tutela paesaggistica senza la relativa autorizzazione; la strada vicina arbitrariamente interrotta  risultava ad uso pubblico come accertato delle stesse amministrazioni comunali coinvolte negli accertamenti e segnatamente il Comune di Bucine e Laterina Pergine Valdarno;

Nell’ordinanza vengono poi evidenziate alcune testimonianze da parte di alcuni soggetti di alcuni ex direttori dei lavori, precedentemente impiegati in quell’area dalla proprietà della stessa, che avevano interrotto il loro rapporto di lavoro con i committenti poiché questi ultimi pretendevano la realizzazione di opere che, secondo la normativa, non sarebbero stati conformi.

Quanto al pericolo di aggravamento o protrazione delle conseguenze dei reati ipotizzati, il Giudice ha ritenuto che la libera disponibilità dell’area (in capo agli aventi diritto) possa procrastinare le conseguenze degli stessi poiché ‘’a ben vedere i lavori non si erano fermati neppure dopo il controllo del marzo 2021, anzi. Nonostante l’intervento dei Carabinieri e dell’ordinanza di demolizione  -scrive il GIP- le opere abusive già rilevate erano state o ultimate o modificate, ma non solo; si era anche proseguito con la realizzazione di ulteriori nuove opere in assenza dei prescritti titoli; infine poiché il reato era sicuramente in corso al momento dell’intervento della P.G. deve ritenersi senz’altro sussistente la situazione di urgenza che ha condotto al sequestro d’iniziativa.’’

 

 

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