Caso De Benedetto, Marco B. condannato a un anno e due mesi
Annaffiava le piante di cannabis terapeutica per l’amico disabile, ed è stato condannato per spaccio.
Per Marco B. una condanna a un anno e due mesi, pena sospesa dalla condizionale.Continua a leggere
Walter De Benedetto, disabile ha bisogno della cannabis terapeutica ma la sanità non ne passa abbastanza così decide di coltivarla nella sua abitazione a Olmo.
Marco B., dipendente orafo, amico di Walter, è stato trovato ad annaffiare le piantine di marijuana quando i carabinieri, avvertiti da una soffiata, con un blitz, il 3 ottobre 2019, trovarono la piantagione.
Giudicati entrambi alla stregua di uno spacciatore, l’accusa di spaccio è sia per Marco che per De Benedetto, arrivato anche per lui l’avviso di fine indagine.
Virus, il bollettino: + 23 nuovi casi nella provincia di Arezzo, 9 nel comune
Periodo di riferimento: dalle ore 14 del 11 Dicembre alle ore 14 del 12 Dicembre 2020
Il numero di nuovi casi positivi nella Asl Tse è di 59 unità, di cui 23 nella provincia di Arezzo e per i quali sono stati effettuati 1063 tamponi.
Le persone positive in carico sono 926.Continua a leggere
Si registrano 37 guarigioni e nessun decesso.
Nuovi casi per Comune della provincia di Arezzo
Comune |
Nuovi casi |
Arezzo |
9 |
Bibbiena |
2 |
Bucine |
1 |
Castelfranco Piandiscò |
4 |
Chitignano |
1 |
Cortona |
1 |
Foiano Della Chiana |
1 |
Lucignano |
1 |
Monte San Savino |
1 |
Montevarchi |
1 |
San Giovanni Valdarno |
1 |
Ricoveri
|
Posti letto occupati |
Degenza Covid San Donato Arezzo |
75 |
|
|
TI San Donato Arezzo |
21 |
|
|
Ulteriori informazioni
Numero di tamponi effettuati |
Provincia di Arezzo |
1063 |
Persone Positive in carico |
Provincia di Arezzo |
926 |
Di cui a domicilio |
Provincia di Arezzo |
671 |
Numero di persone contatti stretti in quarantena |
Provincia di Arezzo |
2077 |
|
1597 |
|
1284 |
Guariti |
Provincia di Arezzo |
37 |
La Polizia arresta due scassinatori
A seguito di mirati controlli volti al contrasto di furti, intensificati con l’approssimarsi delle festività, gli agenti del Commissariato di Polizia di Sansepolcro hanno denunciato due uomini, H.A. di 46 anni e Z.R. di 38 anni .
I due dopo una perquisizione sono stati trovati in possesso di arnesi da scasso, passamontagna e radio ricetrasmittenti portatili.
Strumenti che assieme ai precedenti penali per furto in abitazione dei due uomini, lasciano pochi dubbi circa il motivo della loro presenza nel territorio biturgense.Continua a leggere
Notati da una pattuglia di agenti dell’ufficio Anticrimine del locale Commissariato a bordo di un’auto che si aggirava con fare sospetto e decidevano di fermarli e procedere ad un controllo più approfondito, all’esito del quale i poliziotti trovano nascosti all’interno del vano motore dell’auto tutto il materiale sequestrato idoneo a scardinare gli infissi delle abitazioni e tagliare casseforti.
Le persone quindi sono state condotte negli uffici del Commissariato e dovranno rispondere del reato di possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.
Pensionato si perde nel bosco salvato dai carabinieri
L’escursione di un pensionato settantacinquenne di nazionalità olandese e residente a Sansepolcro si è conclusa con un salvataggio in extremis da parte dei Carabinieri.Continua a leggere
Sono le 15:00 di venerdì, quando l’uomo si avvia per una passeggiata nella frazione “Montagna”.
Parcheggiata la macchina all’altezza di Monte Casale, s’incammina per un sentiero perdendosi tra i boschi.
Telefono cellulare spento e buio pesto sono i segnali che inducono la moglie dell’uomo a contattare il 112 attorno alle ore 19:00. Sul luogo dell’intervento viene inviata una pattuglia della Radiomobile della Compagnia di Sansepolcro, i militari vi si precipitano, consapevoli di dover fare in fretta perché i minuti sono contati.
Date le condizioni meteorologiche avverse, la rigida temperatura e considerata l’avanzata età del malcapitato è di vitale importanza avviare immediate ricerche sul terreno.
I Carabinieri setacciano le sterpaglie addentrandosi nel bosco con le torce e facendosi spazio tra i rovi.
La vegetazione è fitta e il tempo stringe, i militari urlano il nome del malcapitato nel tentativo di stabilire un contatto quantomeno uditivo ma il forte rumore del fiume Afra rende difficile l’impresa: è in piena a causa delle copiose precipitazioni dei giorni precedenti.
È fondamentale mantenere calma e la lucidità, i militari uscendo dal bosco si portano verso il fiume, sperando di migliorare la visibilità, urlano poi di nuovo il nome del disperso.
Sono circa le 21:00 quando dalla sponda opposta del fiume odono un filo di voce, un sottile lamento quasi impercettibile provenire da un rovo, puntando la torcia in quella direzione scorgono la sagoma di uomo impigliata in un cespuglio spinoso e radente all’argine del fiume.
I militari hanno previdentemente portato al seguito una lunga corda, utile equipaggiamento in situazioni come questa, la vincolano dunque con un nodo scorsoio a un albero poi, mentre un collega fa sicurezza, l’altro guada le acque alte e gelide dell’Afra per raggiungere il settantacinquenne.
L’uomo appare stanco, scosso è rovinato tra le sterpaglie qualche ora prima.
Il Carabiniere che aveva guadato per primo il corso d’acqua dà ausilio al secondo per farsi raggiungere, entrambi con una difficile manovra liberano il pensionato dai rovi.
Dopo averlo tranquillizzato lo assicurano alla corda e gli forniscono sostegno per attraversare il corso d’acqua, poi lo accompagnano verso l’autombulanza per le cure mediche del caso.
Al termine della vicenda, l’anziano si rivolge ai militari con parole gratificanti: “Per il buio non avevo capito che a soccorrermi foste voi Carabinieri, non vi smentite mai ragazzi, siete stati fantastici!”.
Furti seriali, fidanzati arrestati
Lo scorso mese di novembre, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia di Sansepolcro, a seguito di una lunga e complessa attività d’indagine, denunciarono in stato di libertà una giovane coppia che aveva messo a segno in modo seriale, diversi furti su distributori di lavanderie automatiche creando un danno economico complessivo alle attività commerciali di circa ventimila euro.Continua a leggere
L’attività ha dato il via a un nuovo filone investigativo, essendo emerse evidenze circa il fatto che la coppia avesse nei suoi obiettivi anche luoghi sacri, autovetture parcheggiate e cimiteri.
I due, dopo la denuncia a piede libero, sono stati costantemente monitorati dai Carabinieri che nel corso della mattinata di ieri li hanno colti nella flagranza di compiere un furto all’interno di una chiesa di una frazione di Città di Castello, entrambi ben equipaggiati di tutti gli arnesi atti allo scasso, con cacciaviti, grimaldelli, coltelli e una mazza, sono stati arrestati dopo essere penetrati all’interno del luogo di culto.
I due, 44enne l’uomo e 27enne la donna, entrambi con precedenti di polizia alle spalle e residenti nel perugino, saranno presentati al giudice del Tribunale di Perugia nella mattina di oggi per il rito direttissimo.
Dovranno rispondere dei reati di furto aggravato in concorso, continuato.
Castiglion Fiorentino, inaugurata la rassegna “I Mille di Sgarbi”, minacce e insulti per la latrina turca dell’artista Paolo Lelli
Sgarbi: “È solo un’opera d’arte, non una dichiarazione di guerra o un’azione blasfema.
Sono rimasto comunque sorpreso per la natura di certi commenti che incitano all’odio e alla violenza contro di me. Chiederò al mio legale di fare le necessarie azioni nei confronti delle autorità di polizia.
Ci sono in giro molti esaltati”.
La solita polemica politicamente corretta dei social, stavolta ha avuto implicazioni reali.
Il sindaco Mario Agnelli, dopo la bufera scaturita sul profilo del critico, gli ha chiesto di rimuovere l’opera dalla mostra, ricevendo un secco rifiuto da parte di Sgarbi: “Non se ne parla proprio.
Semmai chiudo la mostra”.
Il post di Sgarbi