Sembra che molti aretini purtroppo costretti a recarsi in tribunale, cosa mai piacevole, abbiano scambiato il luogo di deposizioni, confessioni e sentenze, in un cocktail bar di Miami oppure nella discoteca riminese.
Sembra follia, ma Il presidente del tribunale Clelia Galantino è stata costretta ad affliggere all’ingresso del Tribunale un cartello che recita: “E’ vietato l’accesso alle aule con abiti non idonei tipo bermuda, ciabatte ecc…”.
I controlli effettuati dalla vigilanza hanno infatti riscontrato che un buon numero di aretini presentava outfits da spiaggia: ciabatte, infradito, cotumi e bermuda, minigonne ascellari, pocce in vista, canottiere da Bar Sport.
Prontamente respinti, sono stati invitati ad abbigliarsi in modo più consono.
Il bello è che ci si chiede come una persona mediamente normale possa solo pensare di entrare in una sede istituzionale vestita come alla piscina, evidentemente il degrado mentale ha prodotto danni irreversibili.
Non si pretende forse giacca e cravatta sotto il solleone, ma nemmeno il sandalo col calzino alla tedesca.
E intanto la notizia ha girato in tutti i media nazionali, facendo si che Arezzo sia sbeffeggiata ancora una volta.
Male ma non malissimo.