Che Renzi abbia deciso di candidare la Boschi alle prossime elezioni politiche in un collegio del Lazio, come scrive il Giornale, è più che probabile.
Di sicuro non la candiderà in Toscana, figuriamoci Arezzo.
Dove, tra l’altro, dovrebbe anche farsi vedere in campagna elettorale.
Ma se per mettere Renzi al riparo dagli insulti degli obbligazionisti azzerati di BancaEtruria quando si è fatto coraggio ed è venuto ad Arezzo per la festa dell’unità, ci vollero una cinquantina di agenti antisommossa arrivati da Roma, se venisse la Boschi ad Arezzo in campagna elettorale, in piazza o dovunque si presenti ci vorrebbero più agenti antisommossa di quanta gente sarebbe ad ascoltarla: senza contare, ovviamente, gli obbligazionisti della banca di papà Boschi, che più che per ascoltarla ci sarebbero per farsi ascoltare, non solo con la voce.
Ma, come scrive il Giornale, non è che Renzi eviti alla sua inviata speciale nel governo Gentiloni di candidarsi ad Arezzo perché vuol risparmiarle una giornataccia: non la candida ad Arezzo per evitare un disastro elettorale al Pd, che ad Arezzo e in provincia di disastri ne ha subiti anche troppi.
Che poi ci riesca o no, ad evitarne un altro, anche con altri candidati nella città della banca finita sotto la vicepresidenza di papà Boschi, e cancellata da Renzi con il decreto “ammazzabanche”, sarà tutto da vedere.
Sempre a detta del Giornale, è una curiosità che vuol togliere anche Luigi Di Maio, il candidato a premier dei grillini.
Che ha in mente di candidarsi proprio ad Arezzo per parlare di banche.
Almeno con lui in piazza,, non ci sarà bisogno di un esercito antisommossa.