Il depliant sul “Museo di se stesso” che gentilmente viene spedito in plico chiuso all’Ortica spiega bene anche agli illustri sconosciuti, che il museo lo visitano con curiosità, le motivazioni concettuali e di grande consapevolezza civile e identitaria che, come si legge nel depliant, portano Francesco Maria Rossi a interpretare se stesso tutto il giorno, con la fatica della chiocciola che porta la casa sulle spalle.
Le spiega meglio di quanto possa apparire nel titolo della Nazione, che mette in risalto la notizia virgolettata dell’esistenza nel museo del “Capello di Pippo Baudo”.
L’Ortica si farà guidare in una sua visita al museo, confortata dal fatto di non trovarci Vittorio Sgarbi, della cui assenza l’Ortica ha già riferito riprendendo l’opportuna precisazione di Rossi intervistato dalla Nazione.
Opportuna quanto opportuno è il divieto, ricordato sempre nel depliant, di toccare e soprattutto di toccarsi con gesti troppo kitsch perfino per il museo di Soci.