I social impazzano con tweet e post di tutti i colori sulla giostra interrotta per un black out che ha rischiato di mandare tutti a casa dopo due sole carriere.
Giostra a puntate con il finale già scontato dopo il primo capitolo, con lo Scortecci sul cinque che a Cicerchia si dà prima che scenda al Pozzo.
Una giostra noiosa che molti dei pochi turisti in tribuna si sono stancati di vedere, anzi di non vedere, e se ne sono andati già quando in piazza è calato il buio.
Roba mai più vista dai tempi di D’Agata campione del mondo sconfitto da Alphonse Halimi a Parigi perché alla terza ripresa si spensero le luci.
Nessuno ha mai smentito il sospetto che qualcuno le abbia spente per interrompere il match e far riprendere fiato ad Halimi.
Ma in Piazza non c’era mica da far riprendere fiato a nessuno.
E allora perché si sono spenti solo i fari agganciati alla facciata del Palazzo della Fraternita?
Mica sarà stato il primo rettore, Pierluigi Rossi, detto il Minestrina, a staccare la corrente per ricaricare gli accumulatori della Fraternita?
Bastava dirlo, la terza e la quarta carriera si potevano correre dentro il Museo dell’Oro.
Tanto lì non c’è mica mai nessuno.