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Strane supplenze

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E’ il tuo giorno libero. Sei a letto, dormi il sonno dei giusti.
Ti squilla il fisso alle 7.58, il telefono è nell’altra stanza, non hai voglia di alzarti, sarà tuo babbo che rompe, non rispondi.
Due orette più tardi, ormai bello in piedi e riposato, ti ricordi di quella telefonata: è un prefisso di Arezzo, richiami.
Ti risponde la segretaria di una scuola della provincia: tu sei nato e cresciuto da queste parti, hai dimestichezza con l’italiano e con le lingue, eppure il suo “dialetto” stenti a comprenderlo. Chianino è dir poco.
Comunque, scopri che ti hanno chiamato per una supplenza breve in una materia attinente la tua specializzazione in Cinema. Solo che tu sei di ruolo da due anni ormai, com’è che ti hanno chiamato? Lo scopri subito: non ti hanno eliminato dalle graduatorie.
Poi ti incuriosisce il fatto che si possa insegnare qualcosa del genere in una scuola che non ha niente a che fare con queste discipline.
Scopri anche questo: le hanno inserite quest’anno, una novità sperimentale, a quanto pare senza prima appurare che ci siano effettivamente docenti che possano insegnarle. Ma del resto il cinema è fatto della materia di cui sono fatti i sogni, no? Poi succede questo:

Insomma, lei non può accettare questa cattedra?
Beh, le ho detto che sono di ruolo altrove.
Eh, ma che palle!
Scusi? Credo di non avere capito bene.
Che palle! Le palle, sa?
Vagamente, ché mi fanno stare curvo dal peso.
Peso di cosa?
Le palle, sa?
Ma come si permette! Ma le hai voglia di scherzare?
Per niente. Ma senta, per divagare, per caso avete inserito anche la classe di concorso 44, quella specifica del cinema, in questa sperimentazione che non sperimenterà?
No, niente 44 gatti in fila per 6 col resto di 2.
A questa non so come risponderle, mi scuserà.
Senta, comunque, basta seghe…
Seghe?
Sì, ha capito su…
Sì, ho capito. Quelle che non fa dalla nascita della Repubblica.
Eh, ormai c’ha preso gusto. Dicevo: non è che lei conosce qualcuno?
Mi sta chiedendo se ho amici?
Ma no, se conosce qualcuno che può insegnare questa materia? Siamo nel panico, non troviamo davvero nessuno.
Ma, guardi, c’è un fotografo a due passi da casa mia che dicono che sia bravo.
E può insegnare?
Non lo so, può appurare. Ascolti, però: mi tolga una curiosità. Ma com’è che fate partire una sperimentazione e prima non appurate che questa sperimentazione sia possibile?
Perché qua le cose si fanno tutte a cazzo.
Forse voleva dire a caso?
No no, a cazzo.
A-ha, ho capito: sempre quello che non vede dai lavori della Costituente.
Ecco, bravo, quello. Ora mi scusi, ma qui c’è da lavorare.
Va bene, arrivederci.
Comunque è simpatico, sa?
Non ci provi, eh, sennò prende un resto di 2.
Sì, è simpatico. Arrivederci.

Italia, 28 settembre 2016.
Regia: Monty Python.

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Giannino Stoppani
Giannino Stoppani
Giannino Stoppani è insegnante, scrittore, sceneggiatore e critico/giornalista. Ha collaborato con il Pesaro Film Festival. Ha pubblicato con Falsopiano. Ha curato per anni la collana di cinema Bietti Heterotopia. Ha lavorato come aiuto regista e assistente di produzione in Italia e negli Stati Uniti. Come membro Fipresci continua a seguire festival e rassegna internazionali di cinema (Egitto, India, Svizzera). Vive orgogliosamente ad Arezzo.

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