La contenzione fisica e farmacologica torna a essere praticata con crescente frequenza nelle strutture sanitarie, nonostante il principio della legge Basaglia, che intendeva eliminarla. Franco Basaglia affermava: “In nessun ospedale dove i malati sono legati credo che nessuna terapia, di nessun tipo, possa dare giovamento”. Oggi, invece, le strutture di ricovero per persone fragili – come anziani, disabili e malati psichici – continuano a crescere, mentre le politiche di welfare pubblico risultano sempre più inadeguate.
L’affidamento crescente di questi servizi alla sanità privata solleva domande sul ruolo del servizio pubblico. Oggi più che mai, occorre discutere di sanità pubblica come bene essenziale, che va preservato da tagli economicisti e deve rispondere alle esigenze di ogni territorio. L’obiettivo è garantire diritti, dignità e qualità della vita, non criteri di efficienza puramente economici.
Attualmente, l’Italia dedica solo il 2,9% del bilancio alla sanità pubblica, mentre paesi come Francia e Germania investono rispettivamente il 7% e il 9%. Anche in Toscana, una delle prime regioni a implementare la legge 180, si osserva un preoccupante ritorno alle grandi strutture dove le persone fragili sono isolate, lontane dal tessuto sociale.
Nel 2011, il Centro Basaglia propose una legge regionale per creare residenze sociali integrate, privilegiando assistenza domiciliare e alloggi assistiti, una proposta purtroppo respinta. Ancora oggi, strutture come le Case di Comunità sono in ritardo, nonostante i fondi stanziati dal PNRR.
La Regione Toscana destina solo il 3,4% del proprio bilancio alla salute mentale, e la scarsa sinergia tra Regione, ASL e Comuni impedisce interventi efficaci sul territorio, con un sistema ancora lontano da una reale integrazione. I pazienti e le loro famiglie spesso si ritrovano soli ad affrontare la sofferenza.
Inoltre, i reparti psichiatrici ospedalieri tornano sempre più spesso alla contenzione, una pratica che si pensava superata. Mentre in regioni come Friuli Venezia Giulia la contenzione è vietata e l’Emilia Romagna ha avviato un processo di dismissione, la Toscana sembra restare indietro.
Le Associazioni di volontariato e il Centro Basaglia sollecitano quindi una mobilitazione per un sistema sanitario e sociale che riconosca e tuteli i diritti di ogni cittadino, puntando su una vita dignitosa e inclusiva per tutti. L’OMS stessa sottolinea: “Non c’è salute senza salute mentale”.
Spesa sanità / spesa militare, confronta:
https://www.ilsole24ore.com/art/dall-italia-repubblica-ceca-come-e-quanto-cresce-spesa-militare-europa-AFzTjlGD?refresh_ce=1
Molto buono articolo. Grazie. Purtroppo manca la denuncia di criticità che avevamo evidenziato: ..Nella Provincia di Arezzo mancano risorse economiche e professionali. Ben 9 psichiatri e 2 psicologi. Una realtà che va aggredita da subito senza interminabili rinvii perché questo oggi è il contesto in cui si trovano ad agire gli operatori che sono ancora motivati e attivi.Se potete tornarci sopra è una presa di posizione della nostra Associazione per affrontare lacune e criticità non più rinviabile per la presa in carico complessiva delle persone fragili nella nostra provincia!!!⁷ Comunque bravi e sensibili come sempre a queste tematiche!!! Tina Chiarini Presidente Associazione Franco Basaglia Arezzo
La contenzione fisica non cura ma rende più tranquillo chi si deve occupare della cura e della gestione della PERSONA in contenzione.