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Fiori tra le crepe: il contrasto delle opportunità

Ogni persona affronta il proprio percorso come un fiore che cerca la luce tra le difficoltà o in condizioni favorevoli. Sabina Sabrina Crivellari esplora le sfide e le opportunità che rendono uniche le storie di ciascuno, mostrando come anche tra le crepe più dure possa sbocciare la bellezza della resilienza

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Sono sempre rimasta affascinata dalla forza di quei germogli che riescono a sbocciare in mezzo alle difficoltà. Vedere una piccola pianta che si fa strada tra le crepe di un marciapiede o in un terreno arido racconta di resistenza, tenacia e voglia di vivere. È un’immagine che trasmette la capacità di adattarsi, di trovare una via anche dove sembra non esserci. Penso spesso a come questa immagine si rifletta nelle persone: alcuni sembrano affrontare un percorso spianato, come se il terreno si aprisse da solo sotto i loro passi, mentre altri devono lottare per ogni centimetro di crescita, cercando la luce tra gli ostacoli.

Anche in contesti favorevoli, dove le opportunità non mancano, la vita può riservare strade diverse. C’è chi trova il cammino già tracciato, senza grandi scossoni, come un sentiero che si snoda tranquillo tra colline dolci. E poi ci sono quelli che si confrontano con terreni più accidentati, fatti di salite ripide e curve improvvise, dove ogni passo avanti richiede uno sforzo in più. Alcuni riescono a trasformare ogni occasione in un successo, come se la fortuna fosse sempre al loro fianco, pronta a sostenere ogni loro scelta. Sono quelli che sembrano crescere in ambienti favorevoli, dove le condizioni sono sempre le migliori.

Altri, pur essendo capaci, determinati e pieni di talento, si trovano a percorrere strade più ripide, simili a quelle piccole piante che emergono tra le rocce. La loro crescita richiede più tempo, più pazienza, perché devono cercare ogni piccola risorsa per alimentare la loro forza. Ma è proprio in questa lotta contro le difficoltà che emerge una bellezza unica, una forma di resilienza che rende il loro percorso speciale. Proprio come un germoglio che riesce a crescere in un ambiente ostile, queste persone, quando raggiungono la loro meta, portano con sé la profondità delle cicatrici trasformate in forza.

Queste differenze non dipendono solo dal contesto in cui si nasce. Anche in una società opulenta, dove non mancano le comodità, ci sono persone che faticano a trovare il proprio spazio. È come se il terreno, pur fertile per molti, non lo fosse per tutti. Ci sono coloro che sembrano ricevere una spinta invisibile dalla sorte, che li porta sempre un passo avanti. E poi ci sono quelli che devono mettere tutto in gioco per avanzare, costruendo il proprio sentiero pietra dopo pietra.

Questa diversità nei percorsi è ciò che rende ogni storia unica, e ogni esperienza merita di essere ascoltata. Non c’è un valore assoluto nella facilità o nella difficoltà del cammino. C’è chi ottiene soddisfazioni da traguardi raggiunti con apparente semplicità, e chi scopre una gioia più profonda proprio nel superare ostacoli che sembravano insormontabili. È come se il successo, per alcuni, fosse una pianta che cresce in un giardino rigoglioso, mentre per altri fosse una piccola forza che lotta contro il vento, mantenendo la sua vitalità nonostante le intemperie. Forse, proprio questa lotta rende il loro risultato ancora più prezioso, perché porta con sé il sapore della conquista.

Eppure, nonostante le differenze, c’è un filo comune che lega tutte queste esperienze: la ricerca di un significato, di un equilibrio che vada oltre le circostanze esterne. È la capacità di trovare valore anche nelle piccole vittorie quotidiane, di apprezzare un raggio di sole dopo giorni di pioggia, o il calore di un sorriso in un momento difficile. È proprio nelle difficoltà che spesso emerge una forza interiore, una capacità di trasformare le sfide in momenti di crescita, di fare delle ferite un motivo per andare avanti con ancora più determinazione.

Alla fine, ognuno di noi è un po’ come quelle piante: alcune crescono in terreni favorevoli, altre tra le crepe delle rocce, ma tutti cercano la loro luce, il loro spazio nel mondo. Ciascuno, a modo suo, prova a trovare un equilibrio tra ciò che la vita offre e ciò che riesce a conquistare. E, indipendentemente dal percorso fatto, ogni persona ha la possibilità di raggiungere la propria bellezza e il proprio modo di risplendere, anche nelle condizioni più difficili”. * S.S.C.*

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Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.
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