Al seguito di Pietro Tarlati, detto Pier Saccone, che per gli incolti campo’ fino all’età di 95 anni 1261 /1356, fratello del nostro Vescovo Guido Tarlati, gia gonfaloniere dell’imperatore, scalzato da quel paraculo di Castruccio Castracani de’ Lucca, vi era un piccolo uomo detto il” pipino”, che gli faceva da ruffiano, cameriere e pure scudiero.
La storia dice che quando fu nominato Pietro Vicario di Castiglion d’Arezzo questi andasse a pescare nel lago Chianensis, e una volta incontro’ nelle prode del lago, che giungeva fin quasi in val di Chio, una contadina alta, prosperosa, dagli occhi neri e penetranti, le cui gambe sembravano fatte apposta per cavalcare.
Al cospetto di tanta beltà, il piccolo Pipino, rimase attonito, e dopo qualche clessidra di tempo, ebbe il coraggio di presentarsi, e volendo far piacere al suo signore, invitò la donna a presentarsi nella magione del Vicario in quel periodo a Castiglion d’Arezzo.
La donna, una certa Brigida di Castroncello, nota zona per gli allevamenti di serbatoie e loro prole, era avvezza a far di sesso, anco con du ‘ maschi alla volta.
Tutta inghirlandita si presento’ al cospetto di Pier Saccone uomo di un metro e novanta sei centimetri, robusto e con delle spalle e braccia possenti, dopo i convenevoli si dettero ai bagordi, liberandosi delle loro vesti, tra le quali rimase inguluppato Pipino, che aveva accompagnato la giovane donna, e al momento che quest’ultima si acovo’ sopra il Vicario il piccolo uomo fu soffocato dal peso dei due e riuscì solo a a emettere dei rantoli di dolore.
Brigida e Pietro pensando che uno dei due gemesse dal piacere, se davano de santa ragione e ulteriore forza con agitazioni di anche e di reni.
E fu la fine di Pipino!!