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Omaggio a Gastone Torini: “Rosso abreazione emotiva dell’anima”

Una mostra imperdibile nel suggestivo Castello di Poppi celebra l'arte di Gastone Torini, figura di spicco del Novecento toscano, con opere che trasmettono emozioni intense e una profonda ricerca espressiva. Inaugurazione ufficiale alla presenza di Vittorio Sgarbi

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Il Castello dei Conti Guidi a Poppi (AR) ospita, dal 4 al 31 maggio 2024, la mostra “Rosso abreazione emotiva dell’anima”, dedicata all’arte di Gastone Torini (1928-2007), uno dei pittori più significativi del Novecento toscano.

L’inaugurazione ufficiale si terrà sabato 4 maggio alle ore 18, con la presenza di illustri ospiti tra cui Vittorio Sgarbi, autore della prefazione del catalogo pubblicato da Edizioni Helicon che accompagna l’esposizione. Il Comune di Poppi patrocina l’evento che sarà aperto al pubblico dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 19 e dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 20.

Gastone Torini, figlio illustre di Poppi, viene celebrato in questa mostra nel suggestivo scenario del Castello dei Conti Guidi, uno dei gioielli del Casentino. La sua carriera artistica è stata segnata da incontri determinanti che hanno arricchito il suo percorso sia artistico che umano.

Fin dalla giovane età, Torini è stato influenzato da figure di spicco come Ottone Rosai, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Giovanni Papini e Lorenzo Viani. Nel corso degli anni Cinquanta, si è dedicato principalmente al paesaggio, con influenze provenienti dal periodo trascorso nella bottega fiorentina di Rosai e dall’incontro con Antonio Ligabue nel 1948.

Negli anni Sessanta, grazie all’amicizia con il senatore Mario Roffi, Torini ha abbracciato a tempo pieno la carriera artistica, studiando all’Accademia di Brera a Milano e frequentando l’atelier di Pino Ponti, dove ha avuto modo di conoscere artisti come Max Ernst, Salvatore Quasimodo e Lucio Fontana. Questo periodo è stato caratterizzato da una ricerca identitaria che ha portato l’artista a esplorare l’astratto e ad approfondire le avanguardie artistiche.

A partire dagli anni Settanta, il colore rosso è diventato un elemento distintivo del linguaggio artistico di Torini.
Questa fase, come evidenziato da Vittorio Sgarbi nel catalogo della mostra, riflette la personalità autentica e tormentata dell’artista, influenzata dai paesaggi di Milano e del Casentino.

Gli anni Ottanta hanno segnato una nuova maturazione stilistica per Torini, con opere fortemente espressioniste acclamate da pubblico e critica.
Le sue tele sono cariche di energia, con animali selvaggi che emergono da paesaggi tempestosi, trasmettendo una sensazione di violenza e di inquietudine.

Durante la sua carriera, Torini ha tenuto numerose mostre in Italia e all’estero, guadagnandosi ampi consensi. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, e il suo curriculum vitae è custodito nell’Archivio Storico della Biennale di Venezia.

Gastone Torini è scomparso ad Arezzo nel 2007, ma il suo ricordo vive attraverso le sue opere, che continuano a essere ammirate e apprezzate come testimonianza di uno dei periodi più significativi della storia artistica toscana.

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