Le interrogazioni
La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Alessandro Caneschi che ha chiesto un’assemblea pubblica, alla presenza anche dei tecnici di Nuove Acque, per dare informazioni puntuali sul progetto di rifacimento delle fognature in via Romana e sul cronoprogramma dei relativi lavori.
“La riunione potrebbe tenersi nei locali del centro di aggregazione sociale San Marco”.Continua a leggere
L’assessore Marco Sacchetti ha replicato che “anche per informare su eventuali situazioni di criticità, abbiamo già incontrato il primo febbraio le associazioni di categoria e i rappresentanti del comitato di via Romana.
A tutti sono stati illustrati i lavori del secondo stralcio che sono comunque organizzati per contenere i disagi per la popolazione e le attività economiche.
Non dimentichiamo che le opere saranno funzionali a risolvere problemi molto importanti e connessi al contenimento del rischio idraulico”.
Marco Donati ha chiesto quali siano state le azioni intraprese nell’ultimo mese e quelle previste per il futuro per arrivare alla soluzione dei problemi generati dal cantiere di via Filzi: “nei giorni scorsi le barriere di protezione hanno ceduto causando pericolo per i cittadini in transito.
Abbiamo uno scheletro urbano e un cantiere che una folata di vento può rendere ancora più precario.
Serve un’ordinanza del sindaco per mettere l’area in sicurezza”.
Su via Filzi è intervenuto anche Alessandro Caneschi il quale ha rilevato che “la recinzione risulta divelta in più parti e come sia dunque possibile infiltrarsi nell’area.
Anche prima della ripresa di lavori, è intenzione risolvere almeno le criticità connesse a decoro e sicurezza?
Ogni due mesi siamo costretti a presentare un’interrogazione sul tema perché non vediamo la luce in fondo al tunnel”.
L’assessore Marco Sacchetti ha replicato che “innanzitutto di fronte alla seconda interrogazione, ho l’impressione che emerga sempre una vena polemica.
Lo testimonia il continuo rimando alla localizzazione o alla fattispecie di contratto, scelte entrambe ininfluenti rispetto all’evoluzione della vicenda.
Sulla problematica specifica del cantiere, c’è un’interlocuzione continua con il privato proprietario che mira a creare le condizioni affinché i lavori ripartano quanto prima.
La proprietà stessa ha garantito che, di fronte agli ultimi danneggiamenti, interverrà per ripristinare le condizioni di sicurezza.
Confido già nei prossimi giorni.
Non abbiamo per adesso emesso un’ordinanza proprio perché privilegiamo questo approccio dialettico”.
Giovani Donati ha chiesto se è in programma l’asfaltatura dello svincolo che collega via Simone Martini con la Due Mari, “caratterizzato attualmente da buche e dissesti causati dalle radici delle piante o da avvallamenti naturali.
Due pini in particolare, per quanto insistenti su proprietà privata, generano problemi al manto stradale”.
L’assessore Alessandro Casi: “a oggi l’intervento non è nel piano delle manutenzioni straordinarie ma solo perché non comporta un impegno di spesa particolarmente oneroso. Per i due pini, un sopralluogo dei vigili del fuoco ha valutato la loro non interferenza con la viabilità.
Dunque, non possiamo ordinarne l’abbattimento.
Acquisiremo a questo punto il parere di un agronomo per capire se ci sono margini per un intervento diverso”.
Due le interrogazioni sull’antenna in via Sicilia.
Michele Menchetti da una parte e Donato Caporali e Francesco Romizi dall’altra hanno rilevato come ci sia stato un incontro tra residenti e amministrazione e dunque hanno chiesto di conoscerne i dettagli.
“Inoltre, di verificare se ci sia ancora l’interesse della compagnia telefonica a montare l’antenna e se la sua eventuale installazione rispetti la distanza richiesta dai cittadini, se non sia il caso di predisporre da parte dell’amministrazione comunale, coinvolgendo i cittadini in percorsi partecipativi, un nuovo Piano per la localizzazione delle stazioni radio base, per arginare la proliferazione delle antenne ed evitando in itinere di concedere autorizzazioni in deroga al precedente”.
L’assessore Francesca Lucherini: “non è vero che questa amministrazione non ascolta: abbiamo innanzitutto bloccato i lavori dopo uno specifico sopralluogo e mercoledì 28 febbraio si è svolta una riunione negli uffici dell’urbanistica dove i cittadini hanno preso parte.
Una manifestazione di disponibilità che è stata apprezzata.
Ricordo che i lavori sono stati bloccati ma che il permesso viene comunque rilasciato da un’altra autorità competente che abbiamo invitato a svolgere ulteriori verifiche affinché l’installazione avvenga in un nuovo sedime.
Sempre in questa prospettiva, l’amministrazione ha invitato l’azienda a un incontro, che avverrà lunedì prossimo, per trovare insieme una soluzione che rispetti la migliore collocazione possibile”.
Valentina Sileno ha rilevato come la Regione Toscana non abbia confermato per il 2024 il contributo di 700 euro per le famiglie con minori disabili ex articolo 3 comma 3 della legge 104. “Un sostegno importante per le famiglie di cui chiediamo certamente il ripristino ma soprattutto se la Giunta intende intervenire per sollecitare la Regione Toscana a farlo e se ha intenzione di trovare e destinare risorse sostitutive della misura scomparsa”.
Il vicesindaco Lucia Tanti: “dobbiamo fare una valutazione propedeutica, ovvero se i 221 milioni di euro messi a disposizione del fondo nazionale dal ministro Locatelli, che sembra vadano direttamente alle famiglie senza l’intermediazione degli enti locali, rappresentino una soluzione.
Se questa disponibilità non colmasse tale lacuna, valuteremo se sia il caso di fare una variazione di bilancio che renda il Comune protagonista in proprio.
Aggiungo che siamo già soli in varie partite: ad esempio per l’assistenza domiciliare e l’assistenza educativa sulle quali non ci siamo tirati indietro quando si è trattato di trovare specifiche risorse”.
Giovanni Donati Vaccari ha chiesto, partendo dai dati in possesso che vedono diversi appartamenti e.r.p. liberi soprattutto in zona Tortaia, “per quali motivi non vengono assegnati e quanti sono a oggi i richiedenti un alloggio popolare in lista di attesa”.
Michele Menchetti ha chiesto “se l’assessore Monica Manneschi ha partecipato all’incontro sul tema ‘Disagio abitativo, costruire percorsi e azioni condivisi’ che si è tenuto a Firenze lo scorso 20 febbraio.
E se sì, quale è stato il contributo dato, considerando che sul tema specifico l’assessorato risulta latitante, sia in termini di manutenzioni sia di mancata convocazione del Lode”.
L’assessore Monica Manneschi ha replicato che “attualmente gli appartamenti liberi sono 17, di cui alcuni in via Tortaia.
Di questi 17, 9 sono in corse di riassegnazione avendo già individuato altrettante famiglie a cui affidare per la prima volta le abitazioni a tempo indeterminato.
Di questi 9, un alloggio è in fase di accettazione, 4 devono essere semplicemente consegnati, per 4 Arezzo Casa sta completando le ultime pratiche.
Veniamo ai restanti 8: si tratta di appartamenti lasciati liberi che devono necessariamente passare da una manutenzione prima di essere riassegnati, 4 saranno disponibili tra alcuni giorni, gli altri fra aprile e agosto.
E questo mi permette di ricordare che siamo tra i Comuni più virtuosi in Toscana per i tempi di riassegnazione che oscillano fra i 6 e gli 8 mesi.
Attualmente abbiamo 201 famiglie in lista, quando l’ultimo bando e.r.p. si è chiuso erano 230, per cui lo scorrimento della graduatoria ha interessato 29 posizioni.
Mi viene detto che non avrei convocato il Lode e la commissione per il disagio abitativo: in realtà nel 2023 il primo si è riunito 3 volte, la seconda nel maggio 2023 e un mese fa.
Ho partecipato al convegno di Firenze che aveva come obiettivo quello di divulgare i dati elaborati da Anci per il 2022.
Rispetto a questa analisi, anche Arezzo fornisce i suoi numeri che riguardano l’edilizia residenziale pubblica, le politiche abitative e il disagio abitativo”.
Francesco Romizi ha chiesto al sindaco di farsi promotore di un osservatorio permanente a carattere intercomunale per far crescere i controlli sui luoghi di lavoro, in collaborazione con la Asl, l’Inail e l’Ispettorato del lavoro.
“Chiedo che mi sia fornita la documentazione sul numero di lavori appaltati dal Comune di Arezzo e se non sia il caso per il Comune stesso di costituirsi parte civile a Firenze in occasione del processo che partirà a seguito del recente drammatico fatto di cronaca”.
“Nonostante i precedenti non forniscano molti margini, ne parlerò certamente con i legali – ha replicato il sindaco Alessandro Ghinelli – per capire se il Comune di Arezzo possa costituirsi parte civile in un processo penale.
Per quanto riguarda l’osservatorio, ricordo che un organismo del genere esisteva fino ad alcuni anni fa e faceva capo alla Provincia.
A mio parere seguiva un approccio valido, individuando alcuni cantieri rappresentativi per tipologia, ad esempio scuole, strade, opere pubbliche.
Dopo di che analizzava in dettaglio gli standard di sicurezza per capire se venivano mantenuti correttamente e in caso positivo ‘rilasciava’ un patentino alla stazione appaltante.
In uno dei cantieri individuati in quel periodo, il sottoscritto ricopriva i ruoli di progettista e direttore di lavori e ricordo con piacere che al termine del check-up fui gratificato da un ottimo score.
L’idea dunque è corretta, mi confronterò con il presidente della Provincia per capire se quest’ultima e il Comune capoluogo possano costituire di nuovo un osservatorio in grado di dare il suo contributo”.
Nota del consigliere comunale Michele Menchetti“Fondazione Arezzo InTour: quale direttore”?
“È la seconda volta che ritiro la stessa interrogazione ma vediamo se vale il vecchio detto ‘chi la dura la vince’.
Così do appuntamento alla prossima seduta di Consiglio Comunale perché, vista la rilevanza dell’argomento, intendo leggerla in aula.
Mi riferisco all’avviso di selezione per curriculum e colloquio per l’assunzione a tempo determinato del direttore della Fondazione Arezzo Intour, di cui è presidente l’assessore Simone Chierici.Continua a leggere
Dal 2018, il ruolo di direttore è stato ricoperto da un funzionario comunale distaccato presso la fondazione, con una retribuzione annua di 50.000 euro.
Adesso il trattamento economico di questa figura sale a 90.000.
Questo incremento è opportuno?
Con quale atto ha ricevuto il visto di legittimità dei revisori contabili della fondazione?
Se poi da un lato intendo conoscere in quali forme l’avviso di selezione sia stato reso pubblico, rilevo che i tempi della pubblicazione sono stati comunque molto brevi, dal 20 dicembre, a ridosso delle festività, quando prevalgono le distrazioni natalizie, al 4 gennaio: solo quindici giorni.
Quante domande sono giunte nei termini e quali criteri siano stati seguiti per la scelta dei due candidati che hanno svolto i colloqui lo scorso 15 febbraio?
Qual è stato il loro esito?
È già stato nominato il direttore?
E se è una persona diversa dal precedente, quest’ultimo manterrà un ruolo in fondazione”?
Le pratiche
Approvata all’unanimità, dopo l’illustrazione dell’assessore Francesca Lucherini, la variante al piano strutturale e al piano operativo per la definitiva viabilità a Ponte Buriano finalizzata all’apposizione del vincolo di esproprio.Continua a leggere
Il progetto prevede, come noto, un nuovo ponte sull’Arno, per liberare da qualsiasi carico di traffico quello romanico e valorizzarlo a pieno nella sua natura di bene storico-culturale-architettonico, due rotatorie, una prima e una dopo l’attraversamento del fiume, l’adeguamento della viabilità della zona e della S.P. 56.
Come specificato dall’ingegnere Paolo Bracciali della Provincia, le opere dovrebbero concludersi nel 2028.
Ritirate alcune pratiche all’ordine del giorno, una dell’assessore Lucherini, una dell’assessore Manneschi e una dell’assessore Merelli.
Per Francesco Romizi “siamo di fronte a un problema se non a una vera e propria crisi politica: dopo di che invito il sindaco Alessandro Ghinelli a fare chiarezza sullo stato di salute della maggioranza”.
Anche Marco Donati ha ricordato che “i Consigli Comunali sono oramai fuori dalla calendarizzazione programmata.
E se la prossima volta chiederemo noi di minoranza di spostare il giorno o l’orario della seduta?
Ci verrà data ragione?
La crisi nei numeri è oggettiva e ha costretto anche a forzature regolamentari”.
Per Francesco Lucacci “in merito alla pratica urbanistica dell’assessore Lucherini, registriamo una leggerezza da parte di un collega di Fratelli d’Italia nel partecipare alla discussione di una pratica che lo coinvolgeva personalmente.
Ci sembra dunque corretto seguire una corretta procedura.
Credo che però sia giusto circoscrivere la questione a questo elemento, senza andare a scomodare crisi politiche o significati maggiori che nascono da valutazioni di parte”.
“Vorrei capire fino in fondo – ha sostenuto Alessandro Caneschi – i motivi per cui queste pratiche vengono ritirate, se per valutazioni tecniche o politiche”.
“I lavori di commissione innanzitutto si sono svolti in modo consono – ha ribadito Simon Pietro Palazzo – registrando peraltro l’astensione del collega di Fratelli d’Italia coinvolto.
A dimostrazione che non è necessaria alcuna caccia alle streghe.
Ora Ghinelli ha sempre sostenuto le pratiche della Giunta e non ci sono problemi, credo, quando una maggioranza chiede a un assessore di ritirare una delibera, fosse anche per motivi politici”.
La proposta di deliberazione di iniziativa consiliare per la modifica del regolamento dei centri di aggregazione sociale
Illustrata dal capogruppo di Arezzo 2020 per cambiare a sinistra Francesco Romizi la proposta di deliberazione di iniziativa consiliare per la modifica del regolamento dei centri di aggregazione sociale. “L’obiettivo è quello di sviluppare nuove forme di partecipazione dei cittadini di Arezzo alle vicende amministrative locali a partire da un rilancio e un nuovo ruolo dei cas.Continua a leggere
Vari Comuni capoluogo hanno attivato forme di decentramento dopo la fine delle circoscrizioni.
Ad Arezzo esiste già un’ossatura organizzativa rappresentata dai centri di aggregazione sociale, con le loro strutture e i loro organismi previsti dallo statuto e dal regolamento comunale, con una copertura territoriale che investe praticamente tutti i quartieri e le frazioni.
Quindi: partiamo da questi e allarghiamone le funzioni, pensandoli come spazi per organizzare in forma strutturale e continuativa iniziative consultive o propositive su questioni rilevanti o sui principali documenti di programmazione.
Non possiamo infatti lasciare tutto a meccanismi spontanei che si attivano di volta in volta ma occorre stabilire una prassi istituzionale certa e cogente.
L’attuale regolamento impedisce inoltre alle forze politiche di organizzare un’iniziativa in un cas e chiedo che questa previsione venga cassata per tornare a permetterlo.
Forze politiche non necessariamente rappresentate in Consiglio Comunale come possono essere oggi Noi Moderati o Azione, purché in linea con i valori costituzionali”.
Marco Donati: “nel febbraio 2021 abbiamo discusso un atto di indirizzo di Scelgo Arezzo che tendeva a favorire la partecipazione tramite i centri civici di ascolto.
Venne bocciato ma non abbiamo cambiato idea: questi spazi sono importanti e vanno valorizzati”.
Francesco Lucacci: “ho cominciato la mia attività politica in una circoscrizione.
Ritengo perciò che ripensare alla partecipazione sia utile ma ripartendo proprio dalle circoscrizioni nei Comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti, assumendosi la responsabilità sull’errore compiuto quando sono state abolite.
E dovrebbe essere una battaglia di tutti, trasversale.
Noto però che non è così perché la modifica odierna trasformerebbe i cas in luoghi di dibattito politico, nel momento in cui, peraltro, lo stesso dibattito sta radicalizzandosi pericolosamente.
Non serve questa modifica per parlare di un’antenna o di un argomento che ha determinato la nascita di un comitato.
È già così.
Lo potete fare organizzando un incontro come gruppo consiliare.
Perché non succede?
Volete solo portare i partiti nei centri che si trasformerebbero in forme di disaggregazione sociale subendo una spallata definitiva”.
Michele Menchetti si è dichiarato favorevole e con un emendamento ha chiesto che in occasione di un incontro i manifesti e i volantini di carattere politico siano esposti solo per periodi di breve durata.
L’emendamento è stato fatto proprio da Romizi.
Anche Donato Caporali ha manifestato preoccupazione “per lo scollamento tra periferie e politica, basta guardare i dati sull’astensionismo che è superiore in aree sempre più marginali. Partecipazione è democrazia e quest’ultima è vivificata dai partiti che non sono entità astratte. Vogliamo spronare un’amministrazione inerte per 8 anni sul tema”.
Vittorio Giorgetti ha sostenuto “che la proposta vorrebbe legare le decisioni dell’amministrazione a preventivi confronti con i cittadini tramite i cas che insistono nella zona interessata.
Su quest’ultimo punto potrei anche essere d’accordo.
Anche sul primo punto, sull’apertura dei cas ai partiti politici, non sarei contrario anche se tale sviluppo risulta più funzionale alle formazioni politiche appartenenti alla sinistra. Impegnare i partiti sul territorio garantisce maggiori spazi per tutti.
Ma il punto sul divieto di propaganda ai valori contrari alla Costituzione’ mi insospettisce: lo trovo innanzitutto superfluo, giacché a un partito che non rispetti tali valori gli è vietato costituirsi.
Chi lo deciderebbe di cassare o meno un’iniziativa?
Non è che questa strada apre a un uso strumentale della Costituzione”?
“Caricare i cas – ha rilevato il vicesindaco Lucia Tanti – di questo impegno mi pare una scelta sbagliata ed eccessivamente esagerata.
La politica ha bisogno di regole ma non di procedimenti che lasciano alla fine più dubbi che certezze in merito ai problemi da risolvere.
Il ragionamento sulla rappresentanza territoriale è serio ma non serve una spilla in più da appuntarsi al petto o prendere quel che c’è per riempirlo con quello che non c’è.
E oggi quel che manca è un decentramento democratico nei Comuni capoluogo.
La rappresentanza non si enuclea in un incontro di partito.
Ritengo quindi sbagliata la soluzione proposta che rischia di affossare uno strumento delicato come i cas”.
Le considerazioni di Lucia Tanti sono state condivise da Simon Pietro Palazzo.
La delibera è stata respinta con 16 voti contrari e 9 favorevoli.