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martedì, Luglio 9, 2024
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Spaghetti Shirataki

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Una idea di salute e di piacere dal Giappone presente in ogni supermercato in Italia.

Oggi scrivo sulla cucina giapponese, presentando gli spaghetti Shirataki.

Mio figlio Tommaso vive a Tokyo con sua moglie Yuri e sua figlia Miiwa Vittoria.
Può essere seguito entrando nel suo profilo social “Tommaso in Giappone”.
Tempo fa mia nuora Yuri mi ha fatto scoprire gli spaghetti di Konjac, con un sugo ottenuto con il fungo Shiitake (Lentinus Edodes), una macinata di carne di suino magro, carote cotte.
Curioso, ho mangiato una porzione.

Ho guardato Yuri, ho visto la sua gioia. Aveva capito dal mio sguardo che il suo piatto era stato molto gradito.
Yuri parla bene l’italiano e sa cucinare cucina giapponese ed italiana.
La cucina giapponese è patrimonio dell’umanità.
Gli spaghetti shirataki possono essere acquistati in ogni supermercato in Italia.
RADICE di KONJAC
Gli spaghetti shirataki (in giapponese 白滝, in inglese shirataki noodles) sono ottenuti dalla radice del konjac, pianta nativa dell’Asia, dal Giappone, Cina sud all’ Indonesia.

E ‘una pianta perenne, che cresce da un grande bulbo, fino a 25 cm di diametro, in altezza oltre un metro.

Il metodo per ottenere gli spaghetti shirataki parte dalla radice (tubero) del konjac, si ottiene una pasta, che spinta attraverso una griglia di lame taglienti di una scatola di legno, fornisce una cascata bianca, da qui il nome “shirataki”, che significa “cascata bianca” per l’aspetto degli spaghetti.

Gli spaghetti shirataki contengo una buona dose di gluocommanano, una porzione cruda di 100 g contengono circa 4 g di glucomannano, una fibra idrosolubile capace di assorbire acqua e fare massa. Contengono dosi più limitate di cellulosa, lignina, fibre alimentari.

Quindi gli spaghetti shirataki contengono glucomammano ed acqua, non contengono carboidrati glicemici, lipidi, proteine.
Il glucomannano è un polisaccaride non glicemico, cioè non causa un aumento di glicemia post prandiale.

E’ una catena di glucosio e mannosio.

Gli enzimi digestivi dell’intestino umano non riescono a digerirlo, pertanto il glucomannano arriva nel colon dove svolge una azione prebiotica e favorisce i batteri amici dell’intestino.
Il glucomannano ha la caratteristica di rigonfiarsi a contatto con l’acqua, senza scindersi in carboidrati semplici, aumentando il proprio volume fino a costituire una massa gelatinosa che distende le pareti gastriche con effetto anoresizzante (riduce la sensazione di appetito).

Costituisce massa a livello enterico, riducendo il tempo di transito intestinale e l’assorbimento di glucidi da intestino nel sangue.

IL FUNGO DELLA QUERCIA
Il fungo Shiitake (Lentinus Edodes) è un fungo che cresce in autunno e in primavera su tronchi di latifoglie. Il suo nome giapponese, Shiitake vuol dire “fungo che cresce sulla quercia” (da Shii=quercia e take=fungo).
Il fungo Shiitake contiene lentinano (1-3-beta-D-glucano), acido linoleico, ergosterolo, amminoacidi in particolare: lisina, arginina, metionina e fenilalanina, minerali potassio, calcio, magnesio, manganese, ferro, rame, zinco , lignina.

Lo shiitake è nutritivo, ricco di proteine (il contenuto di queste corrisponde a circa il 17,5% del totale di materia secca), con otto amminoacidi essenziali.

PIACERE e SALUTE
Dopo aver mangiato gli spaghetti shirataki con sugo del fungo Shiitake, preparati da mia nuora giapponese,Yuri, questo piatto è entrato nella alimentazione della mia famiglia.
Consiglio anche a voi questo sano ed appagante piatto della cucina giapponese, patrimonio dell’umanità, come la nostra dieta mediterranea.

Gli spaghetti shirataki possono essere acquistati con facilità nei negozi bio e nei supermercati italiani.

Buona giornata in salute.
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Dott. Pierluigi Rossi
Dott. Pierluigi Rossi
Laureato in Medicina Chirurgia è Specialista in Scienza della Alimentazione, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva. E’ stato Primario presso la ASL di Arezzo, Servizio Sanitario della Toscana, per 22 anni, Direttore della U.O. Direzione Sanitaria della stessa ASL, dove ha creato e diretto Ambulatorio di Nutrizione Clinica. Docente dal 1995 al 2009 di Scienza della Alimentazione presso la Università degli Studi di Siena. Docente (a.c.) presso la Università degli Studi di Bologna. E’ autore di un considerevole numero di ricerche scientifiche pubblicate in riviste italiane ed internazionali. Autore di libri. Ha fondato la Scuola di Alimentazione Consapevole, dirige e insegna in Master e Corsi di Nutrizione Clinica a medici, biologi, farmacisti e personale sanitario in molte città italiane e all’estero. Ha elaborato il Metodo Molecolare (Dieta Molecolare) che supera il calcolo giornaliero delle Calorie, considerato un artefatto scientifico perché il corpo umano utilizza per il suo lavoro metabolico solo energia chimica (ATP) e non certo il calore.

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