La Guardia di finanza di Rovigo ha eseguito sei misure cautelari disposte dal gip.
Arrestata anche un’avvocatessa e sequestrati 1.790.689 euro agli indagati, tra cui figura anche un 55enne di Arezzo.
Due associazioni senza fini di lucro sarebbero state utilizzate come fossero banche, aprendo conti ed erogando prestiti a persone in difficoltà economica, a cui si chiedeva innanzitutto di iscriversi alle associazioni versando almeno 500 euro.
Gli arrestati sono un imprenditore di 60 anni di Imperia residente in provincia di Parma, che è in custodia cautelare in carcere, l’avvocatessa di 64 anni di Teramo residente in provincia di Monza Brianza e un sedicente promotore finanziario, non iscritto all’albo, di 44 anni, torinese, residente in provincia di Asti, entrambi ai domiciliari.
Gli altri indagati, oltre all’aretino, sono un 53 enne di Pavia e un 47enne di Crema, gravati da misure legate all’esercizio della professione.
Erano di fatto tre prestanomi.
Le perquisizioni a carico degli indagati sono state 15 e sono stati esaminati 70 conti correnti.
Le località interessante sono undici: Occhiobello (Rovigo), Imperia, Cavriglia (Arezzo), Crema, Canelli (Asti), Taggia (Imperia), Blevio (Como), Firenze, Pavia, Giussano (Monza Brianza) e Fontanellato (Parma).
L’organizzazione vendeva e incassava i corrispettivi, consegnando macchinari inservibili, dal fallimento della società di Occhiobello, alla subentrata, atte a produrre mascherine chirurgiche durante l’emergenza Covid.
Uno degli indagati si presentava, di volta in volta, come ingegnere, avvocato o comunque persona distinta, a imprenditori che erano intenzionati ad acquistare le macchine.
Se il truffato cercava di ribellarsi, entrava in gioco l’avvocato arrestato, che metteva in atto una vera e propria azione intimidatoria, producendo istanze di fallimento nei confronti delle società malcapitate, denunce per estorsione, denunce per calunnia e richieste di azioni disciplinari all’Ordine degli avvocati nei confronti dei legali delle controparti.