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Mercato Logge del Grano: l’Amministrazione: “Impossibile accettare le richieste di proroga e di revisione economica”

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“Non corrispondono al vero le lamentele a mezzo stampa proposte dal presidente della Rete Logge del Grano Tonioni.
Abbiamo sempre non soltanto ascoltato ma sostenuto le richieste della Rete cercando di dare risposte alle difficoltà che venivano presentate, congenite – sia chiaro – al progetto della precedente amministrazione e legato ai fondi Piuss.

Quello che non possiamo ricevere è la richiesta di proroga al 2032: l’attuale sede del mercato Logge del Grano è destinata – in futuro – ad altro tipo di progettualità in linea con le politiche di valorizzazione della città portate avanti dalla giunta“.

La Giunta chiarisce la propria posizione nei confronti della Rete Logge del Grano con la quale nel 2015 è stata sottoscritta una convenzione per la gestione dei locali.
Negli anni, dalla stessa Rete sono state evidenziate notevoli criticità della struttura al cui restyling la stessa si sarebbe impegnata in cambio di una importante revisione economica della convenzione e della proroga al 2032.

Questo al netto del credito vantato dall’Amministrazione di oltre 158mila euro relativo a canoni pregressi non saldati e alla richiesta della Rete stessa della sostituzione di alcuni macchinari.
L’Amministrazione, pur chiarendo la mancata disponibilità ad una proroga così lunga, si è resa comunque disponibile ad intervenire per sostenere il progetto di sostituzione dei frigoriferi, obsoleti già appena acquistati, peraltro mai arrivato.

L’Amministrazione comprende le difficoltà della Rete Logge del Grano nella gestione dell’immobile, “nato male” e forse dimostratosi anche peggio nel tempo, tanto da accantonare a bilancio un importo significativo per far fronte alla sostituzione dei banchi frigo per i quali non è mai arrivato un progetto concreto da valutare.

“L’epilogo è sicuramente frutto di una progettualità sbagliata e certamente poco funzionale, della quale non possiamo assumerci la paternità e forse anche di una insufficiente predisposizione alla gestione di un’attività commerciale così particolare; il tutto reso certamente ancora più complesso dalle difficoltà derivanti dal Covid prima e dagli aumentati costi energetici poi.

Di certo la responsabilità non è di questa Amministrazione come qualcuno vorrebbe far intendere e forse coloro che oggi gridano “al lupo” farebbero meglio a guardarsi allo specchio” – conclude la Giunta.

3 Commenti

  1. “… politiche di valorizzazione della città portate avanti dalla giunta“ che tradotto sta per: attività legate allo smercio della ciccia e alla mescita del vino, in certe occasioni contornate da sfrenate e rumorose baldorie notturne.

  2. L’attuale giunta capace di sprecare tanta luce per pochi e lasciare i molti al buio, favorendo attività di altre regioni e le attivita nostrane devono morire.

    Il piuss ottenuto per le logge del grano, per piazza Grande, per Sant’Agostino, la ex cadorna, piazza G. Monaco, area Bastanzetti, palazzo fraternita, biblioteca comunale, informagiovani ecc. erano contriibuti in parte europei dove Arezzo si è classificata prima in Toscana perchè altre giunte sono riuscite a fare dei buoni progetti di riqualificazione del centro storico.

    La Giunta Ghinelli 1 e Ghinelli 2 non sanno progettare, sanno disfare.

    La vergogna gli fa pure arrossire il naso avendo cantieri aperti, come quello di via Fiorentina, da anni e non ne levano le gambe, le strade sono dei colabrodi, i parchi trasandati e sporchi, in Via Tarlati c’e uno stabile che ancora è chiuso e doveva essere una casa per anziani.

    Sono incapaci e abbiamo un Sindaco a tempo ridotto.

  3. Ne resterà soltanto una di loggia: quella vasariana.
    La città del Natale à stata la svolta, nugoli di ristoranti e B & B in centro e le altre attività emarginate.
    Per il confcomune le logge del grano sono già periferia e quindi in abbandono come del resto tutto il territorio ad eccezione dei pochi metri quadri che vanno da Piazza Grande al Prato e fortezza.
    Qui c’è però interesse economico ma di nuovo abbandono conservativo viste le condizioni del Prato e della piazza tra baracche baracchini e olio fritto.
    E la soprintendenza che fa?
    Leggiamo in questi giorni delle attività chiuse in via della chimera ma non c’è una zona che si salvi.
    E la confcommercio che fa?
    Ah giusto, si autoglorifica insieme agli amministratori (si fa per dire) dei grandi successi che portano tanti soldi ai tirolesi o internazionali vari.
    In ogni caso molto attivi in difesa dei locali specializzati in vendita alcolici con contorno di schiamazzi fino al mattino.
    I fantasmagorici numeri e benfici andate a spiegarli in via della chimera o al cittadino che cerca un parcheggio o mentre apre la bolletta della tari e che non lo faccia mentre cammina fuori perchè cade subito in una buca.
    Quando ricordate come era Arezzo otto anni fa – magari tornarci!!!- ditelo in faccia a tutti quelli che in questi otto anni hanno chiuso.

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