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mercoledì, Luglio 10, 2024
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Arezzo città del pitale

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Mentre in molti comuni delle vallate aretine, con grande senso civico, i sindaci non sprecheranno corrente elettrica per le luminarie e cose similari, ad Arezzo va bene invece abbondare, almeno così pensano i lorsignori della casta “confcomune”, che anche quest’anno hanno organizzato la famigerata Città del Natale.

Così via allo spaglio di luci sfavillanti, e per un lungo periodo di tempo, la parta alta della città sarà ostaggio dei “turisti di Natale”.

Nessun rispetto per i residenti del Centro Storico, che pagheranno, in tutti i sensi, il divertimento degli altri a scapito loro.

Infatti, tra sensi unici, blocchi di strade, parcheggi (già carenti) tolti a chi abita sciaguratamente da quelle parti, intasamento dei parcheggi per i pullman, che “atterreranno” a flottiglie, masse incontrollate e fiumane di gente, i sopracitati residenti saranno praticamente “prigionieri a casa loro”.

Nessuna pietà da parte dell’Amministrazione per alleviare questi disagi, non di un week end, ma di quasi DUE MESI, in cui fioccheranno anche le multe per chi,  abitante in quella zona, dovrà parcheggiare l’auto, scaricare anziani, bambini, la spesa, o semplicemente rincasare dopo la scuola o il lavoro. Facendolo ahimè dove potrà, quindi fuori regola.

I vigili urbani non credo saranno molto tolleranti, non lo sono mai stati, e quindi altra beffa e doppio incasso.

Tutelati gli occasionali turisti e mazziati i cittadini, che qui ci vivono sempre e pagano le tasse e le utenze, meraviglioso.

Ovviamente chi ci guadagnerà, e molto, sono la ristretta cerchia di attività commerciale a ridosso della zona, sempre i soliti, e non crediamo che i tanti proclami propagandisctici siano molto veritieri.

Via Romana, Via Fiorentina , Saione, Tortaia e le attività ubicate ivi, non beneficeranno di nulla, perché i flussi della massa non transitano certo in quelle strade.

Crediamo che sia giusto e sacrosanto festeggiare e al meglio il Natale, dare un po’ di divertimento, ma non col bagno di sangue di due mesi a una consistente parte di cittadini.

Ovviamente i media locali stanno tutti esaltando l’iniziativa, ma con il foraggiamento di certe associazioni di categoria, ci stupiremmo del contrario.

Purtroppo anche agli stesi aretini che abitano fuori le mura, interessa una sega, e questo mostra una città egoista e ripiegata sul piccolo orticello.

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3 Commenti

  1. Ma non si riesce a compulsare un dettagliato bilancio con tutti i costi di questi lunghissimi ENERGIVORI DUE MESI?
    E poi la soprintendenza? Esiste? Se c’è qualcuno che viene pagato dovrebbe svegliarsi, è regolare una Piazza Grande occupata da baracche baracchini, pratini, tribune, divanetti ecc. per gran parte dell’anno?
    E soprattutto il parco monumentale del Prato, possibile che debba subire ruote, palchi, casine, automobili, concerti ecc. in continuazione?
    Chi tiene veramente alla città non ne può più di tutte queste baracconate.

  2. I conf-capoccioni ci rinfacciano che solo 7 anni fa la parte alta era il deserto dei tartari.
    Ah quanto si stava bene, difatti da 7 anni a questa parte il centro è divenuto invivibile e mentre fanno tutto lassù nel salottino buono (si fa per dire basta ad esempio fare una visita al prato dopo il mengo) è tutto il resto del Comune che si sta desertificando.
    Ottimo Burattino però il copyright…

  3. Se tutto questo risulta essere solo un buon affare per i commercianti, perche non far pagare la maggiore spesa di elettricita consumata , nettezza urbana prodotta per il maggior uso di piazza grande a ristoranti e a soggetti che usurando e consumando ci guadagnano? Un po di equità sui consumi ed uso di parti delicate della città sarebbe auspicabile.

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.

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