Carolina Paganini e Laura Teci, le due giocatrici dell’Arezzo, dopo che l’Acf Arezzo in un comunicato, recitava: “non faranno più parte della squadra, perchè l’azienda per la quale lavorano ha paura di un contagio”.
Replicano smentendo quanto dichiarato dal presidente Massimo Anselmi:
“Siamo state noi che abbiamo preso la decisione di smettere di giocare, perché in questo momento di crisi e di pandemia, riteniamo che il lavoro sia più importante”.
“La nostra azienda – dicono le ragazze – ci è sempre venuta incontro in tutto e per tutto.
Ci ha sempre rispettate.
Anche in questa occasione”.
C’è anche un comunicato anche dall’azienda: “Smentiamo categoricamente di aver mai imposto, o anche soltanto indotto le medesime a non proseguire la propria attività sportiva, precisando di esserci limitati a condividere la loro libera scelta”.
La storia era stata segnalata da Massimo Anselmi, presidente della società Arezzo calcio femminile:
“Se giocavano, poi non potevano andare al lavoro”.
“Questa scelta ci ha messo in forte difficoltà visto la bravura e il ruolo strategico delle due tesserate nella nostra squadra”.
Da imprenditore capisco ma posso assicurare che la sicurezza sanitaria è garantita al cento per cento”.
“Nella nostra società, anche quando non erano obbligatori, vigevano e vigono protocolli strettissimi”.
A tutte le giocatrici -precisava Anselmi – vengono fatti i tamponi ogni venerdì, vanno in campo e frequentano gli allenamenti solo se i tamponi stessi sono negativi, e tutte le ragazze hanno comportamenti di vita irreprensibili.
Sono molto dispiaciuto per quanto accaduto, perché le nostre giocatrici, in qualche modo, sono state discriminate e costrette ad una scelta”.