Non c’è verso, non riusciremo mai a superare il lutto per la perdita di Arezzo Wave.
Non è riuscito a farcelo elaborare il Mengo, che scopiazza qua e là il defunto padre, e men che meno ci riesce Mauro Valenti, che un giorno sì e l’altro pure si convince che l’onda (Wave) è ancora viva, pronta ad accogliere nuovi e vecchi surfisti, entusiasti o tristemente nostalgici, vogliosi di cavalcarla di nuovo.
Arezzo è scomparso dal nome, ora si chiama solo Wave, perché si svolge un giorno a Firenze e tre dalle nostre parti.
Band emergenti, selezionate nei mesi scorsi, si esibiranno in novembre, proprio il mese adatto per i morti viventi… Tristezzaaaa, per favore vai via…