La platea era gremita: l’attesa per l’inizio del film era spasmodica.
Il copione era di quelli che più inediti non si può: “I Promessi Sposi del Pd”.
Nel cast c’erano tutte le famiglie dei renziani e degli orlandiani uniti per l’assemblea provinciale del Pd, la cerimonia di un matrimonio contrastato ma che s’aveva da fare.
C’era anche da presentare Albano Ricci, il pargolo già nato e cresciuto, come candidato unitario a segretario provinciale, nella notte del colpo di fulmine tra i due fidanzati, renziani e orlandiani, in cima alle scale del Pd in piazza Sant’Agostino. Per assistere alla cerimonia era arrivato perfino lo zio d’America, il segretario regionale parente stretto di Renzi, Dario Parrini, che ad Arezzo non si era più visto da quando il cerchio magico aveva fatto la magia di perdere il Comune di Arezzo con il suo candidato a sindaco Matteo Bracciali.
Era tutto pronto per lo scambio degli anelli, Albano Ricci era già sull’altare per fare il suo primo discorso da segretario, quando a qualcuno è venuto il dubbio che mancasse chi celebrava il matrimonio.
In realtà le famiglie erano d’accordo su tutto, ma non sul cerimoniere.
Chi voleva don Abbondio, e chi voleva Padre Cristoforo.
Succede sempre così, sembra tutto fatto, quando a rompere l’idillio basta un nonnulla: non c’è bisogno, per rimandare il matrimonio, delle minacce dei Bravi di Don Rodrigo, basta e avanza un litigio su chi presiede la cerimonia.
E così a presiederla non è venuto nessuno.
Per di più, è vero che la sala era gremita, ma non c’erano tutti gli invitati.
In troppi delle famiglie dei delegati sparse per la provincia non avevano ricevuto l’invito.
Albano Ricci, che aveva invitato perfino amici e conoscenti di altri partiti, davanti a tanta attesa, non poteva rinunciare ormai a fare il suo primo discorso, anche se i promessi sposi, tutti schierati in prima fila, avevano litigato prima ancora di sposarsi.
Matrimonio non valido senza accordo sui beni, in comune o separati.
Direttivo, vicesegretario, cose formali, si faranno la prossima volta quando l’assemblea sarà valida.
Albano Ricci, dopo quello dello zio d’America, il suo discorso l’ha comunque fatto.
Ha commosso tutti sulla sua abnegazione che darà al partito di Renzi, che aveva appena finito di essere maltrattato anche in Sicilia nei suoi sentimenti incompresi.
Lui li farà comprendere, al contrario di tutti quelli che non riescono a comunicarli.
Per quanto riguarda il suo programma? “Meglio non parlarne – ha detto alla platea- per non annoiarvi”.
Perché interrompere sul più bello un film così strappalacrime?
