La pista ciclabile di via Chiarini è come i fuochi fatui di San Donato: dura due minuti e poi finisce in mezzo al traffico che corre veloce, mica è zona 30, la scusa per non fare la pista ciclabile in via Petrarca!
Non parliamo dei marciapiedi per i pedoni che non vogliono finire né sotto una bici né sotto un’auto.
Se ce n’è qualche metro, sono larghi quanto basta per metterci un piede sopra e l’altro sulla strada.
Mica come quelli dei boulevard del centro dove ci passa un camion, e infatti ci parcheggiano sopra anche i furgoni.
Pur di non fare i marciapiedi, sulla strada vicinale della Sella, prosieguo di via Chiarini, hanno piantato sui fossi i pali per illuminarne un breve tratto, tralasciando del tutto la parte che svolta per Agazzi, la più percorsa da pedoni ciclisti e automobilisti.
Tutto questo piace poco ai residenti e ai commercianti
Che, infatti, hanno segnalato all’ Ortica per diffondere le loro proteste.
Il sogno è che qualche spicciolo dei 18 milioni in arrivo per la riqualificazione delle periferie venga speso anche per via Chiarini.
Più periferia da riqualificare di così!