Non c’è un angolo della città, ma neanche dei dintorni, che non venga battuto e fotografato dalle sentinelle del decoro cittadino, anche se a loro sfuggono i pisciacani sul sagrato del Duomo o, per una sorprendente mancanza di conoscenza della città, capita di scambiare piazza San Francesco, dove le bottiglie di birra sul sagrato le lascia la movida, per Piazza Sant’Agostino, dove sugli scalini bevono i ragazzi della società meno bene.
Abbagli da radiazione dall’albo delle sentinelle del decoro: che si girano da un’altra parte quando i pisciacani sono della Curia o quando le bottiglie di birra sono nel tempio della movida.
Questa volta, però, le sentinelle un’attenuante ce l’hanno: vanno così di corsa per la città che si può capire come anche per loro sia difficile fermarsi in cima a Poggio del Sole davanti al monumento dei Caduti per la Resistenza. E, ammettiamolo, anche l’Ortica ci sé fermata per rendere onore ai Caduti solo perché il 25 aprile, la Festa della Liberazione, è ormai alle porte.
Ci si è fermata e ha scoperto che il degrado, questa volta del tempo, non risparmia neanche il monumento ai Caduti della Resistenza.
Guardate quante lettere mancano nella dedica di Arezzo e delle sue vallate ai Caduti della Resistenza.
L’Ortica ne ha contate almeno dieci.
Il 25 aprile è alle porte: quanti giorni ci vogliono per rimettere nei vuoti le lettere che mancano?