Di sicuro alle prossime elezioni il Pd non ricandiderà Maria Elena Boschi nel collegio di Arezzo.
E chi la voterebbe nella città capitale dei risparmiatori truffati di BancaEtruria, la banca di cui papà Boschi era vicepresidente.
La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, ex ministro di Renzi, del resto si tiene alla larga da Arezzo dove sa bene che se ci mette piede l’aspettano, non proprio per farle gli auguri, gli obbligazionisti azzerati di BancaEtruria.
E allora dove si ricandiderà?
Secondo quanto scrive oggi il Giornale di Sallusti, neppure il Pd sa dove trovarle un collegio sicuro, anche perché, sempre secondo quanto riferisce il Giornale, in ogni città dove il Pd prova a piazzarla, si scatena subito il panico tra i dirigenti democratici locali.
Da quelli di Milano, Torino, Napoli e Bologna arrivano a Roma centinaia di telefonate perché non gli venga imposta la candidatura della Boschi che danneggerebbe anche quella degli altri candidati.
Il bello è che proprio la Boschi ha l’incarico di formare le liste dei candidati.
Chi sarà quel segretario provinciale del Pd che dovrà sorbirsi la sua candidatura?
Il Giornale di Sallusti scrive che alla fine per quanto riguarda il proporzionale se la dovrà sorbire il segretario del Trentino.
Lui fa gli scongiuri e dice che per ora è solo un’ipotesi”. Ma non sa quello che si dice in giro per Arezzo. Dove c’è chi è convinto di aver visto la Boschi aggirarsi in Piazza Grande tra i banchi del mercatino tirolese, guardandosi le spalle dal pericolo dei risparmiatori truffati di BancaEtruria.
Tra un acquisto e l’altro, avrebbe già cominciato a parlare con i tirolesi di elezioni. Se questa non è una prova che vuol candidarsi nel Trentino!