Per non perdere tempo e non privare i suoi fans neanche di un gag del suo show, con il quale Il segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, ha chiuso ieri sera la festa dell’Unità alla Casa dell’Energia, sulla fine di BancaEtruria l’ex premier ha detto poche parole. “il resto- ha detto con il microfono al massimo volume per coprire le urla, i decibel delle trombe delle vittime del Salvabanche tenute a banda per tre ore dai reparti antisommossa – l’ho detto in una intervista alla Nazione”.
Inutile ripetere quello che si poteva leggere nell’intervista che anticipava lo show.
Qualcosa, comunque, ha detto senza che lo sentissero i risparmiatori azzerati che continuavano a urlare i loro saluti, firmati con cura su grandi striscioni.
Se non fosse stato per lui, chi avrebbe pensato ai correntisti e ai dipendenti di BancaEtruria, e chi avrebbe pensato a non far perdere tutto ai risparmiatori?
E poi sapeva benissimo che BancaEtruria era la banca del papà della Boschi: ma mica ha fatto differenze tra BancaEtruria, BancaMarche, Cariferrara e Carichieti.
Il suo governo – come aveva detto anche nell’intervista alla Nazione- BancaEtruria l’ha perfino commissariata, ora al resto ci pensi la magistratura.
Ma per essere a una festa tra amici stava dicendo anche troppo: se continuava c’era il rischio che qualcuno si ricordasse che a mandare i commissari a BancaEtruria al posto del presidente e del papà della Boschi non fu né lui né il governo: qualcuno che si ricordasse che la sola che poteva farlo, e che fece, era stata la Banca d’Italia.
Ma quando si fa festa per l’unità tutto è ammesso.
L’unica cosa stonata era quella musica che non seguiva neanche il tempo e che continuavano a suonare i risparmiatori azzerati.
Ci fosse stato qualcuno tra loro che, quando Renzi, finito lo show, è uscito ben protetto dai reparti dentro l’auto blù, gli avesse detto grazie per quello che ha fatto per loro.
Ingrati! Questa volta ormai è andata.
Ma Renzi ha promesso che tornerà presto.
State sereni.