I fiumi e i corsi d’acqua della provincia di Arezzo rappresentano punti nevralgici soggetti a molteplici criticità, tra cui abusi edilizi, dissesto idrogeologico e rischi per l’incolumità pubblica e la viabilità.
Dal gennaio 2023 ad oggi, il Nucleo Carabinieri Forestale di Arezzo ha denunciato 32 persone per un totale di 22 irregolarità di carattere penale legate alla violazione del divieto di edificabilità nelle fasce di rispetto idraulico e alla realizzazione di opere senza il necessario permesso a costruire.
La provincia di Arezzo, come molte altre aree del territorio nazionale, è spesso colpita da eventi meteorologici avversi che mettono in evidenza la fragilità del territorio.
A questa situazione si aggiunge l’abusivismo edilizio, che contribuisce ad accentuare le storiche condizioni di vulnerabilità.
Le opere abusive lungo le aste fluviali del Canale Maestro della Chiana hanno compromesso la capacità di contenere le portate d’acqua legate agli eventi meteorologici importanti. Nel corso di 80-90 anni, sono state realizzate numerose opere abusive, tra cui muri di cemento armato trasformati in argini, ampliamenti di abitazioni, recinzioni e capanni, riducendo significativamente l’ampiezza dei corsi d’acqua.
Le conseguenze dell’inefficienza idraulica sono evidenti nei disastri naturali che colpiscono la regione, come alluvioni e temporali che causano danni alla popolazione e all’ambiente circostante.
Tra gli esempi recenti, si ricordano le alluvioni del novembre 2023 e dell’agosto 2022, che hanno interessato diverse aree della provincia.
L’azione dei Carabinieri Forestali mira a prevenire e reprimere le violazioni paesaggistiche, urbanistiche ed edilizie che minacciano la sicurezza idraulica.
Sono stati intensificati i controlli sui corsi d’acqua, con particolare attenzione al Rio Rigutino, dove sono state individuate numerose opere realizzate senza le necessarie autorizzazioni.
L’obiettivo degli interventi sui corsi d’acqua è ripristinare le condizioni di sicurezza, ridurre il rischio di alluvioni, e garantire il corretto funzionamento idraulico del reticolo.
Le istituzioni pubbliche collaborano per trovare soluzioni efficaci e prevenire futuri eventi catastrofici, dimostrando unità di intenti nella tutela del territorio e della popolazione