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domenica, Marzo 31, 2024
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Fame e appetito

Chi eccede nel cibo la natura lo elimina con la comparsa di patologie perché compie una rapina di energia ai fini egoistici

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La fame e’ generata da una netta riduzione della concentrazione del glucosio nel sangue (glicemia).
Esiste nel cervello un centro nervoso responsabile delle nostre funzioni e comportamenti vitali.
Si chiama ipotalamo, sempre attivo.
La concertazione del glucosio nel nostro sangue deve essere tra 80-100 mg / 100 ml.
Se si supera il valore 100 mg, si ha una disglicemia, una disfunzione che può portare al diabete con valori superiori a 125 mg / 100 ml a digiuno.

Quando invece il valore della glicemia scende a 60-70 mg / 100 ml scatta la fame.
Il centro nervoso della fame posto nell’ ipotalamo regista il basso valore del glucosio nel sangue e spinge a mangiare carboidrati che contengono il glucosio.
Il cervello utilizza per la sua energia solo il glucosio.
Ogni giorno il nostro cervello richiede 100 grammi di glucosio.
Quando la glicemia scende troppo il cervello va in emergenza energetica e scatta la fame.

Esiste un organo corporeo che e’ al servizio del cervello: il fegato sempre pronto a dare glucosio nel sangue per il cervello.
Ma se il fegato non ha glicogeno nelle sue cellule non può fornire glucosio al cervello.
Tutte queste reazioni fisiologiche avvengono ogni attimo della nostra vita.

Succede però che molte persone hanno sempre fame.
Nel loro organismo succede che dopo aver mangiato il valore della glicemia sale rapidamente.
Questa condizione stimola la secrezione di insulina, ormone del dopo pasto.
L’insulina fa passare il glucosio nel fegato, togliendola dal sangue.
Il valore della glicemia scende in modo brusco verso 60-70 mg / 100 ml.
Scatta la fame.
Quindi più una persona mangia, più ha fame.
Occorre conoscere questi meccanismi fisiologici se vogliamo controllare la fame.

L’appetito invece e’ il desiderio solo di un cibo.
Deriva dal latino “appetere” : “desiderare”.
Nell’ ipotalamo esiste il centro nervoso dell’ appetito, che controlla la “qualità molecolare” degli alimenti ingeriti nei nostri pasti quotidiani.
Il corpo umano e’ una vitale formula biochimica generata dagli alimenti e dalla respirazione di ossigeno.
L’ipotalamo controlla la composizione molecolare della nostra formula biochimica corporea, se mancano molecole nutrizionali, ci spinge a mangiare cibi capaci di apportare i nutrienti mancanti.
Nell’ipotalamo c’è anche il centro del piacere alimentare collegato con i nostri sensi e con il nostro intestino, in grado di crearci la gratificazione del cibo.
Mangiare in eccesso per provare piacere genera però dispiacere e malattia.
Chi eccede nel cibo la natura lo elimina con la comparsa di patologie perché compie una rapina di energia ai fini egoistici.

Tutto questo e’ nostra cronaca giornaliera che ci permette di vivere o di ammalarsi.
Sta a noi leggere ciò che sta scritto nel nostro piatto quotidiano.
Mangiare e’ vivere, e’ pensare.

Buona giornata in salute

PS: per controllare la fame occorre tenere sotto controllo la glicemia post prandiale applicando il metodo molecolare, introducendo una buona dose di fibra alimentare vegetale.

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Dott. Pierluigi Rossi
Dott. Pierluigi Rossi
Laureato in Medicina Chirurgia è Specialista in Scienza della Alimentazione, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva. E’ stato Primario presso la ASL di Arezzo, Servizio Sanitario della Toscana, per 22 anni, Direttore della U.O. Direzione Sanitaria della stessa ASL, dove ha creato e diretto Ambulatorio di Nutrizione Clinica. Docente dal 1995 al 2009 di Scienza della Alimentazione presso la Università degli Studi di Siena. Docente (a.c.) presso la Università degli Studi di Bologna. E’ autore di un considerevole numero di ricerche scientifiche pubblicate in riviste italiane ed internazionali. Autore di libri. Ha fondato la Scuola di Alimentazione Consapevole, dirige e insegna in Master e Corsi di Nutrizione Clinica a medici, biologi, farmacisti e personale sanitario in molte città italiane e all’estero. Ha elaborato il Metodo Molecolare (Dieta Molecolare) che supera il calcolo giornaliero delle Calorie, considerato un artefatto scientifico perché il corpo umano utilizza per il suo lavoro metabolico solo energia chimica (ATP) e non certo il calore.

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