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martedì, Aprile 2, 2024
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il Prato di Arezzo? Non c’è più

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Come raccontano le foto che corredano questo articolo, a metà febbraio il prato del parco del Prato, martoriato a Natale, non resuscita. Prato 4

Magari qualcosa succederà a primavera avanzata, ma intanto per mesi e mesi il prato è diventato un campo di guerra.
Chiazze di gasolio, ghiaia sparsa qua e là, ruotate di camion, erba giallo bianca, residui di falò giganti.
Una vera schifezza sotto gli occhi di tutti, turisti compresi.Prato 2

Sono stato in Duomo in occasione della ricorrenza della Madonna del Conforto e sull’ex prato giocavano un sacco di bambini.
E’ stato triste vederlo così e non dobbiamo abituarci al fatto che il villaggio di Natale rovini tutto per almeno metà dell’anno.Prato 3

Il villaggio di Natale va gestito diversamente; i mezzi si devono muovere esclusivamente sui viali, i fuochi ognuno deve farli a casa propria e la ghiaia non deve essere sparsa fuori dai vialetti.

Anche coprire l’erba per mesi è un problema, ma temo sia irrisolvibile.
Ci vuole rispetto per il Prato, il più bel prato di Arezzo.
Ne tengano conto gli organizzatori, ma soprattutto gli amministratori.

1 commento

  1. Penso che non valga la pena spiegare questo disastro, non lo capirebbero, pensano ancora allo scintillio , alle luci di natale. La ferita si rimarginerà da sola e speriamo prima che torni natale. Una amministrazione seria concede l’uso con la clausola “con il ripristino dei danni arrecati ai luoghi usati o penale di…….”

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Pietro Aretino
Pietro Aretino
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco, che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: "Non lo conosco"! » (Ironica epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio[1]) È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò.

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